Settant’anni di storia celebrati da Confcommercio. La lunga storia di passione e di presenza nel centro di Feltre è quella di Orfea Abbigliamento, negozio di confezioni per donna in via Cesare Battisti.
La fondatrice Orfea, madre dell’attuale titolare, nel 1954 inizia l’attività di merceria, fornendo fili da ricamo, passamaneria e ogni accessorio per sarti o confezioni domestiche. Poi però è l’abbigliamento per bambini che ne fa un punto di riferimento in città fino alla svolta degli anni Settanta, quando il negozio viene orientato all’abbigliamento donna in cui viene curata la qualità di tessuti e modelli, integrata dalla capacità di rifinitura sartoriale. Cresciuta in questo ambiente a dir poco stimolante, alla mamma subentra l’attuale titolare, Chiara Favaretto, che concilia l’eredità trasmessale con un proprio stile e attenzione alla moda e alle tendenze sempre in evoluzione.
In occasione dei 70 anni di attività Confcommercio ha voluto riconoscere a Chiara Favaretto il lavoro svolto con passione e perseveranza, consegnandole una pergamena. A consegnarla, il presidente provinciale Paolo Doglioni e la presidente della Consulta di Feltre, Giusi Bassani. «Sono fiera e grata a mamma Orfea per tutto ciò che mi ha trasmesso», dice Chiara Favaretto. «Adesso proseguo questo cammino non certo facile ma ricco di soddisfazioni, fatto di rapporti di fiducia con le mie clienti, rapporti che spesso diventano vere e proprie amicizie».
La pre-apertura avrà luogo nei giorni 8 e 9 maggio, la cerimonia di premiazione e inaugurazione si svolgerà sabato 10 maggio 2025.
«L’architettura rappresenta da sempre una risposta alle sfide poste dalle condizioni climatiche. Fin dalle “capanne primitive”, la progettazione umana è stata guidata dalle necessità di ripararci per sopravvivere: le nostre creazioni hanno cercato di colmare il divario tra ambienti ostili e quegli spazi sicuri e vivibili di cui abbiamo tutti bisogno.» Così Carlo Ratti introduce la sua Mostra.
«Oggi questo approccio dinamico viene portato a un nuovo livello, mentre il clima diventa sempre meno clemente. Negli incendi di Los Angeles, nelle inondazioni di Valencia e Sherpur, la siccità in Sicilia, abbiamo assistito in prima persona a come acqua e fuoco ci stiano attaccando con una ferocia senza precedenti. Il 2024 ha segnato un momento critico: la Terra ha registrato le temperature più calde di sempre, spingendo le medie globali ben oltre il limite di +1,5°C fissato dagli Accordi di Parigi del 2016. In soli due anni, il cambiamento climatico ha impresso un’accelerazione che sfida anche i modelli scientifici più validi.»
«Per decenni, l’architettura ha risposto alla crisi climatica con la mitigazione: progettare per ridurre il nostro impatto sul clima. Ma questo approccio non è più sufficiente. È il momento che l’architettura passi dalla mitigazione all’adattamento: ripensare il modo in cui progettiamo in vista di un mondo profondamente cambiato.»
«L’adattamento richiede un cambiamento radicale della nostra pratica. La Mostra di quest’anno, Intelligens. Natural. Artificial. Collettive., invita diversi tipi di intelligenza a lavorare insieme per ripensare l’ambiente costruito. Il titolo stesso della Mostra, Intelligens, contiene la parola latina gens (“gente”) e ci invita a sperimentare oltre i limiti di un focus limitato all’Intelligenza Artificiale e alle tecnologie digitali.»
«Nell’età dell’adattamento, l’architettura rappresenta un nodo centrale che deve guidare il processo con ottimismo. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve attingere a tutte le forme di intelligenza: naturale, artificiale, collettiva. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve rivolgersi a più generazioni e a più discipline, dalle scienze esatte alle arti. Nell’età dell’adattamento, l’architettura deve ripensare il concetto di autorialità e diventare più inclusiva, imparando dalle scienze.»
«L’architettura deve diventare flessibile e dinamica, proprio come il mondo per cui sta progettando.»
I punti salienti del progetto:
1 - Intelligens funge da laboratorio dinamico e riunisce esperti nelle varie forme di intelligenza. Per la prima volta, la Mostra presenta oltre 750 partecipanti: architetti e ingegneri, matematici e scienziati del clima, filosofi e artisti, cuochi e programmatori, scrittori e intagliatori, agricoltori e stilisti, e molti altri. L’adattamento richiede inclusività e collaborazione.
2 - Una curatela di scala così ampia ha richiesto un sostanziale cambio di approccio/mentalità. Il processo di selezione è stato aperto e dal basso,guidato da un team curatoriale interdisciplinare. Lo Space for Ideas, la nostra call per presentare progetti dal 7 maggio al 21 giugno 2024, ha prodotto una risposta globale importante. L’ondata di candidature si è rivelata entusiasmante e scoraggiante allo stesso tempo, ma ci ha permesso di scoprire voci inedite e inascoltate che altrimenti sarebbero passate inosservate.
3 - Il gruppo di partecipanti che ne è scaturito abbraccia diverse generazioni: da professionisti esperti che a novant’anni sono ancora in grado di innovare a neolaureati che hanno appena intrapreso la propria carriera. Vincitori del Premio Pritzker, ex Curatori della Biennale di Venezia, premi Nobel, Professori Emeriti compaiono accanto ad architetti e ricercatori emergenti. Questo processo di inclusione riflette il nostro impegno verso un’ampia gamma di diverse prospettive.
4 - Una tale ricchezza di contributi richiede un nuovo approccio autoriale. Intelligens sfida la tradizione dell’architetto come unico creatore, con gli altri professionisti relegati a ruoli di supporto. Proponiamo quindi un modello di autorialità più inclusivo, ispirato alla ricerca scientifica. Nell’Età dell’Adattamento, tutte le voci che guidano la progettazione devono essere riconosciute e accreditate.
5 - Nell’Età dell’Adattamento, La Biennale di Venezia deve collaborare con altre istituzioni. Intelligens ha stretto connessioni con altre Istituzioni globali, con la COP30 delle Nazioni Unite a Belem, con la C40, con la Baukultur Alliance di Davos, con il Soft Power Club e molti altri. Il suo programma pubblico, GENS, ospiterà una serie di incontri e conversazioni, coinvolgendo audience di ogni portata.»
Le corderie
«Le Corderie si aprono con un dato crudo: mentre le temperature globali aumentano, la popolazione mondiale diminuisce. È questa la realtà che gli architetti devono affrontare nell’età dell’adattamento. Partendo da qui – spiega Ratti – i visitatori attraverseranno tre mondi tematici: Natural Intelligence, Artificial Intelligence e Collective Intelligence. La mostra culmina quindi nella sezione Out con una domanda: possiamo guardare allo spazio come una soluzione alle crisi che affrontiamo sulla Terra? La nostra risposta è no: l’esplorazione dello spazio non è una via di fuga, ma un mezzo per migliorare la vita qui, nell’unica casa che conosciamo.»
«Ogni sezione è concepita come uno spazio modulare e frattale, un organismo che collega progetti su larga e piccola scala creando una rete di dialogo. Il progetto espositivo a cura dello studio di architettura e design Sub diretto da Niklas Bildstein Zaar, e il design grafico di Bänziger Hug Kasper Florio rispecchiano l’interconnessione di cui abbiamo bisogno per sopravvivere. Ulteriori strati digitali amplificano ed espandono le conversazioni, aggiungendo una nuova dimensione alla Mostra.»
Venezia come laboratorio vivente
«Con il Padiglione Centrale in fase di ristrutturazione per tutto il 2025, Venezia non ospiterà solo la Biennale Architettura, ma diventerà un laboratorio vivente. La città stessa – una delle più esposte e vulnerabili di fronte ai cambiamenti climatici – farà da sfondo a un nuovo tipo di Mostra, in cui installazioni, prototipi ed esperimenti saranno sparsi tra i Giardini, l’Arsenale e altri quartieri.»
Le dichiarazione del presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco
«Intelli/Gens. Costruire con intelligenza il mondo, ascoltando l’intelligenza del mondo. Questo Carlo Ratti vuole dirci con la sua visionaria Mostra, che già dal titolo si annuncia come riflessione fondativa per i futuri prossimi, materia di studio e dibattito per la comunità scientifica e artistica e per il pubblico che la visiterà.»
«Il tempo futuro è difatti il progetto e il pensiero di Carlo Ratti. La sua speciale visione travalica la contemporaneità – che è il tempo della dismissione – per fare dell’architettura, riparo dell’uomo dalla notte dei tempi, capacità di abitare il mondo.
Nell’agone dialettico delle varie discipline, costellato da algoritmi che interpella al modo di oracoli, Ratti decifra ciò che siamo e che saremo – come individui e società – nel flusso digitale che ci destina nel domani, il tempo di tutti noi Gens dotati di Intelligenza. E se l’intelligenza è alla base del processo evolutivo dell’individuo, nel senso più nobile del suo essere civis (sostantivo di terza declinazione, quindi sia maschile che femminile), l’architettura è lo spazio in cui essa può dispiegarsi, in una negoziazione costante con il territorio. Attraverso funzioni, simboli e relazioni, l’intelligenza genera architetture guidate da principi etici, estetici ed ecologici. Non a caso, la parola greca oikos significa sia “casa” da abitare che “ambiente” dove immergersi.»
College Architattura
Sono 8 i progetti selezionati per la 2a edizione di Biennale College Architettura 2024-2025: Joelle Deeb (Repubblica Araba Siriana), Jia Wei Huang (Malesia), Caterina Miralles Tagliabue (Spagna), Agnes Thomasina Parker (Inghilterra), Lucia Rebolino (Italia), Tanvi Khurmi (Canada), Rita Espinha Dos Santos Abreu Morais (Portogallo), Florian Kilian Jaritz (Germania), Franziska Gödicke (Germania), Jaakko Julius Heikkilä (Finlandia), Emil Oscar Lyytikkä (Finlandia).
L’obiettivo del College Architettura 2025 è quello di affiancare alla 19. Mostra Internazionale di Architettura un laboratorio di ricerca e sperimentazione per lo sviluppo e la produzione di progetti che utilizzano l’intelligenza naturale, artificiale e collettiva per combattere la crisi climatica. Al bando di partecipazione hanno aderito oltre 200 studenti/studentesse, laureati/e e professionisti/e emergenti under 30, provenienti da 49 paesi in tutto il mondo.
Gli otto progetti potranno accedere a un contributo di 20.000 euro per la realizzazione del lavoro finale. Le opere realizzate saranno presentate, fuori concorso, come parte della 19. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva., a cura di Carlo Ratti.
Paesi - 66 partecipazioni nazionali organizzeranno le proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini (26), all’Arsenale (25) e nel centro storico di Venezia (15). Le nuove partecipazioni sono 4: Repubblica dell’Azerbaijan, Sultanato dell’Oman, Qatar, Togo.
Padiglione Itali alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è a cura di Guendalina Salimei con il progetto TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare.
Santa Sede - Il Padiglione della Santa Sede, promosso dal Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, Cardinale José Tolentino de Mendonça, avrà luogo quest’anno nel Complesso di Santa Maria Ausiliatrice (Fondamenta S. Gioacchin, Castello 450). La mostra ha come titolo “Opera aperta” ed è a cura di Marina Otero Verzier e Giovanna Zabotti.
Padiglione Venezia - Il Comune di Venezia partecipa con lo storico Padiglione Venezia ai Giardini, con l’allestimento della mostra dal titolo Biblioteche. Costruendo l’intelligenza veneziana. Il Padiglione cittadino avrà una sua emanazione in altri spazi istituzionali e nelle sedi dell’Università Iuav di Venezia.
Eventi Collaterali - Saranno annunciati nelle prossime settimane gli Eventi Collaterali ammessi dal Curatore, promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro. Organizzati in diverse sedi della città di Venezia, propongono diversi contributi e partecipazioni che arricchiscono il pluralismo di voci della Mostra.
Progetti speciali realizzati dalla Biennale di Venezia
Il progetto Margherissima, presentato all’interno della Polveriera austriaca di Forte Marghera a Mestre, si concentra sull’area di Marghera e il territorio contaminato situato nei pressi del Ponte della Libertà. È ideato da Nigel Coates, Michael Kevern, Guan Lee, John Maybury e Jan Bunge, partecipanti in concorso nella Mostra Internazionale.
Il Padiglione delle Arti Applicate, presentato per il nono anno consecutivo dalla Biennale di Venezia e il Victoria and Albert Museum, Londra, è intitolato On Storage. A cura di Brendan Cormier, in collaborazione con Diller Scofidio + Renfro (DS+R), esplora l’architettura globale degli spazi di deposito al servizio della circolazione degli oggetti e include un nuovo film a sei canali, diretto da DS+R.
Biennale sessions, il progetto per le Università - La Biennale dedica anche quest’anno il progetto Biennale Sessions alle Università, alle Accademie e agli Istituti di Formazione Superiore. L’obiettivo è quello di offrire una facilitazione a visite di tre giorni da loro organizzate per gruppi di almeno 50 tra studenti e docenti, con assistenza all’organizzazione del viaggio e soggiorno e la possibilità di organizzare seminari in luoghi di mostra offerti gratuitamente. Ad oggi sono 24 le istituzioni italiane che hanno aderito al progetto, 20 le straniere e 6 le istituzioni coinvolte tramite un progetto congiunto con DASTU-Politecnico di Milano. – (Scheda allegata).
Educational - Con Educational si intende quell’insieme di proposte didattiche che La Biennale di Venezia rivolge al pubblico delle Mostre e dei Festival quali università, scuole, famiglie e pubblico di appassionati e curiosi. Nell’ultimo biennio, con le due grandi Mostre, la 18. Mostra Internazionale di Architettura e la 60. Esposizione Internazionale d’Arte sono stati complessivamente 131.509 i soggetti coinvolti, di cui 72.125 i giovani partecipanti alle attività Educational. Per il 2025 si rinnova l’offerta, rivolta a singoli e gruppi di studenti, bambini, adulti, famiglie, professionisti, aziende e università. Tutte le iniziative puntano sul coinvolgimento attivo dei partecipanti. Condotte da operatori selezionati e formati dalla Biennale, si suddividono in macro categorie: Percorsi Guidati, Attività di Laboratorio e Iniziative Interattive, tour che abbinano una parte laboratoriale alla visita che può essere svolta negli spazi preposti o direttamente nel percorso espositivo. – (Scheda allegata)
L’offerta editoriale e il Progetto Grafico - Il catalogo ufficiale, dal titolo Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva., è composto di due volumi. Il Volume I del Catalogo è dedicato alla Mostra Internazionale a cura di Carlo Ratti e si divide in due parti. La prima parte, intitolata Intelligens, è dedicata alla presentazione delle diverse sezioni della Mostra: Intro, Natural Intelligence, Artificial Intelligence, Collective Intelligence e Out. Ciascun progetto esposto in Mostra è accompagnato da un testo critico di approfondimento e da un ricco apparato iconografico. La seconda parte del volume, intitolata Venice as a Living Lab, riporta “una serie di progetti speciali capaci di trasformare porzioni di Venezia e le aree esterne delle sedi di Mostra della Biennale in Living Lab – laboratori viventi, dove far convergere forme di intelligenza molteplici”. Il volume è arricchito da una serie di saggi critici e di “Impossible Conversations” che approfondiscono i temi della Mostra. Il Volume II presenta le Partecipazioni Nazionali e gli Eventi Collaterali: include una serie di testi corredati da immagini che approfondiscono gli interventi proposti dai Padiglioni e dagli Eventi Collaterali ai Giardini, all’Arsenale e in diverse sedi a Venezia.
L’identità grafica della Biennale Architettura 2025 e il design delle pubblicazioni sono a cura di Bänziger Hug Kasper Florio. I volumi sono pubblicati da Edizioni La Biennale di Venezia. – (Scheda allegata)
La Biannale per il contrasto al Cambiamento Climatico - Dal 2021 La Biennale ha avviato un percorso di rivisitazione di tutte le proprie attività secondo principi consolidati e riconosciuti di sostenibilità ambientale. Dal 2022 ottiene la certificazione di neutralità carbonica secondo lo standard PAS 2060 per tutte le proprie manifestazioni svolte durante l’anno, grazie a una raccolta dati sulla causa delle emissioni di CO2 generate dalle manifestazioni stesse e all’adozione di misure conseguenti.
Anche per il 2025 l’obiettivo è quello di ottenere la certificazione della “neutralità carbonica” , secondo la nuova norma ISO 14068, per tutte le attività programmate dalla Biennale: 82. Mostra Internazionale Cinematografica, i Festival di Teatro, Musica, Danza 2025 e, in particolare, la 19. Mostra Internazionale di Architettura. Per tutte le manifestazioni, la componente più rilevante dell’impronta carbonica complessiva è collegata alla mobilità dei visitatori. In questo senso, La Biennale è impegnata anche nel 2025 in un’attività di sensibilizzazione e comunicazione verso il pubblico.
Il Manifesto di Economia Circolare lanciato da Carlo Ratti, con la guida di Arup e il contributo della Ellen MacArthur Foundation, rafforza l’impegno della Biennale in questo obiettivo, promuovendo un modello sempre più sostenibile per la progettazione, l’installazione e il funzionamento di tutte le sue attività e manifestazioni. La sfida è quella di creare padiglioni e spazi che siano esempio di un pensiero circolare audace che generi un’eredità duratura in termini di sostenibilità. L’obiettivo è quello di eliminare gli sprechi, facendo circolare i materiali e rigenerando i sistemi naturali, dimostrando così che l’architettura e l’ambiente costruito possono coesistere in armonia con il nostro pianeta.
Tratto da Segnonline | newsletter | 15 febbraio 2025
La totalità delle opere esposte proviene dal Museo Egizio di Firenze (Museo Archeologico Nazionale), in esclusiva a Conegliano dopo la tappa internazionale in Danimarca. La mostra indaga l'inizio del viaggio verso l'immortalità, le pratiche di imbalsamazione, la funzione dei corredi che accompagnavano il defunto verso i Campi di Iaru, poi conosciuti come Campi Elisi e, volendo, il Paradiso. Più di 100 reperti straordinari, compresi alcuni scoperti nel corso della spedizione guidata dal mitio Jean-Francois Champollion (il decifratore dei geroglifici) e da Ipppolito Rosellini (il padre dell'egittologia italiana), raccomteranno in 5 sezioni il percorso di corpo e anima verso l'eternità.
Programma:
trasporto con treno da acquistare in autonomia (o in Macchina) e con orari suggeriti:
Ore 14.20 - Partenza dalla stazione di Belluno - arrivo ore 15.20
Ore 16.15 - Visita guidata alla mostra (appuntamento all'ingresso di Palazzo Sarcinelli)
Ore 17.40 - Partenza dalla stazione di Conegliano - arrivo ore 18.47
Oppure: Ore 18.46 - Partenza dalla stazione di Conegliano - arrivo 19.47
Iscrizioni contattare Marta 348 2791289 al pomeriggio dalle 15.00 - massimo 20 posti
Quota partecipazione - da pagare il giorno della gita: Soci con tessera 2025 20€ - Ospiti 25€ - Comprende: accompagnamento, prenotazione, biglietti ingresso, visita guidata.
Associazione Campedel Animatori Culturali-Belluno - Sede presso il Centro Servizi per il Volontariato, Via del Piave 5, 32100 Belluno - Email asscampedel@yahoo.it - C.F. 930 255 002 52
Aumentano gli iscritti alle prime classi degli istituti tecnici del capoluogo a discapito dei licei scientifici e classici. Le richieste che da tempo arrivano dalle imprese del territorio di maggiori competenze tecniche da poter inserire in produzione sembrano essere state ascoltate. Un risultato che gode anche delle indicazioni che ultimamente arrivano dal Ministero dell’istruzione e del merito.
A testimoniarlo sono le iscrizioni all’anno scolastico 2025-2026 che si sono chiuse lunedì alle 20. La procedura, digitalizzata, permette alle scuole di vedere quasi in tempo reale il numero degli iscritti.
Istituti tecnici e professionali
Soddisfazione arriva dai dirigenti scolastici degli istituti tecnico-professionali. Annovera un incremento del 32% di iscritti l’istituto Calvi-Dolomieu. Iscrizioni concentrate tutte nell’indirizzo tecnico-economico-commerciale, che segna 143 scelte contro le 108 dello scorso anno. Regge anche l’Istituto alberghiero di Longarone con i suoi 32 iscritti.
«Al Calvi contiamo di aumentare le prime classi, portandole dalle sei attuali a sette o otto», annuncia la dirigente scolastica Maria Pastrello, soddisfatta di questo boom «che si spiega con una maggiore attenzione del territorio alla nostra scuola. Lo abbiamo visto anche durante gli open day. Qui i ragazzi vengono seguiti nel loro percorso di formazione. Anche in quest’anno scolastico fino a Natale abbiamo accolto studenti che venivano da altre scuole».
«Credo che le famiglie si siano rese conto del valore della formazione tecnico-professionale, che permette di affrontare le nuove sfide», dice Pastrello, aggiungendo che «questo implica da parte nostra una responsabilità maggiore per confermare la fiducia accordataci dalle famiglie. Siamo in fase di raccolta anche delle molte adesioni al convitto di Longarone», conclude Pastrello.
> L’Iis Segato-Brustolon si conferma un istituto molto richiesto in provincia: crescono del 10% i numeri degli iscritti, tanto che il prossimo anno ci sarà una prima classe in più per l’indirizzo tecnico. All’Iti, infatti, gli iscritti sono 139, mentre al professionale Brustolon sono 30 (18 al corso di Manutenzione e 12 al corso Moda), per un totale di 169 preferenze, come fa sapere la preside Palma Piccoli.
> Sono 135 gli iscritti alle classi prime dell’istituto Catullo: 11 in più rispetto allo scorso anno, vale a dire un +8%. Se al Liceo artistico i nuovi iscritti sono numericamente gli stessi di quelli dello scorso anno (78), l’aumento si evidenzia ai Servizi commerciali che passano da 24 a 32 e ai Servizi per la sanità che salgono da 22 a 25. «Un ottimo risultato per l’indirizzo dei Servizi commerciali: non si vedeva un numero così alto da parecchi anni», commenta la preside Violetta Anesin, che aggiunge: «Hanno tenuto bene anche i servizi socio-sanitari e l’artistico, confermando i numeri dell’anno scorso. Tutto questo considerando una flessione della popolazione del 6,5% (nascite 2011 rispetto a nascite 2010)».
Licei in crisi
Leggera flessione nei licei del capoluogo. A soffrire di più è il Licei classico. Al liceo Tiziano di Belluno gli iscritti alla classe prima del prossimo anno scolastico sono nove, contro i 16 dello scorso anno, vale a dire un 43% in meno.
> Tiene il liceo scientifico: al corso tradizionale del Galilei si sono iscritti 47 studenti (erano 52 lo scorso anno), mentre a quello delle Scienze applicate sono 67 (erano 71). Questo leggero calo porterà, stando così i numeri, alla diminuzione di una classe prima allo Scientifico. «Questo risultato al Classico non me l’aspettavo», si rammarica il dirigente scolastico Andrea Pozzobon, che vede tra le cause i lavori in corso alla scuola. «Purtroppo alle famiglie abbiamo dovuto presentare un istituto diviso su più sedi, anche se da settembre si rientrerà al Tiziano. Poi c’è il Ministero che sta puntando sui percorsi tecnici che permettono di concludere un ciclo di studi con competenze spendibili subito. Si sa che chi frequenta un liceo deve fare l’università ma spesso gli studenti hanno difficoltà a portare avanti un impegno così lungo. Come scuola analizzeremo i dati degli iscritti e cercheremo di capire cosa fare per intercettare le tendenze e per offrire sempre di più e sempre meglio», conclude Pozzobon.
> Al liceo Lollino, gli iscritti sono nove di cui 5 al Classico e 4 allo Scientifico.
> Un calo si registra anche ai licei Renier, che dai 200 iscritti alla prima classe dello scorso anno scende a 160. «Ma l’anno scorso c’è stato un boom anomalo», rimarca il dirigente Luigi Nigri, «se andiamo a vedere, nel passato i trend annuali viaggiavano sempre intorno ai 180 nuovi iscritti. Ritengo che il calo sia collegato anche all’emergenza demografica del territorio».
L’indirizzo Scienze umane «vede una forte conferma con i suoi 67 iscritti», prosegue Nigri, «e anche l’indirizzo musicale tiene bene con una ventina di studenti, un numero che ritroviamo anche nel corso economico-sociale. Lieve flessione al linguistico che da un’ottantina di iscritti passa a una sessantina. Di fronte a questi numeri si impone una valutazione delle cause che hanno portato a questo calo», conclude il preside.
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Tratto dall'articolo di Paola Dall'Anese del 12 febbraio 2025
Professori e alunni a scuola per l'inizio dell'anno scolastico 2017/2018, Torino, 11 settembre 2017 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO Professori e alunni a scuola per l'inizio dell'anno scolastico 2017 - 2018, Torino, 11 settembre 2017.
Cari amici dell'Acquerello,
il maestro Angelo Gorlini si presta a riprendere i suoi corsi a Belluno e ha voluto dedicare questa sua prima uscita dell'anno a una cara amica, che ha sempre collaborato con lui all'organizzazione di questo tipo di incontri: Evelina Reolon Boito.
Il sito di Evelina, Webdolomiti, desidera unirsi nella diffusione di questa notizia nell'intento di raccogliere adesioni tra amici e amiche nel suo ricordo.
Gianpiero
evelina@webdolomiti.net @Gianpierre@webdolomiti.net gbarlo@libero.it alexgb925@gmail.com
Quanto della nostra cultura è presente nelle lingue che parliamo? In che modo la lingua madre è legata all’identità di una persona? Se ne parlerà il 15 febbraio, grazie al progetto “Le lingue del cuore”, promosso in occasione delle Giornata della lingua madre, per valorizzare la ricchezza linguistica del bellunese, dai dialetti locali alle lingue di chi abita il territorio.
"Siamo particolarmente orgogliose di questa iniziativa”, commentano le rappresentanti del comitato organizzatore che unisce diverse realtà della Valbelluna. “È infatti la prima, speriamo di tante, che cerca di portare anche nella nostra provincia l'attenzione sui temi della lingua, dell'identità e della valorizzazione della diversità dei repertori linguistici, da intendersi non come "nostalgico" attaccamento alla lingua dei nonni ma come strumenti espressivi insostituibili per costruire in modo solido la propria identità in un'epoca mutevole". Per farlo hanno pensato a una giornata di iniziative rivolte a bambini, adulti, insegnanti, e tutti coloro che desiderano conoscere e riflettere sulle lingue, le identità e il plurilinguismo.
La giornata si aprirà nella sede di Associazione Bellunesi nel mondo, con l’evento formativo “Ogni lingua un’identità: repertori plurilingui e costruzione del sé”, che dalle 8:45 alle 13:00, con Loredana Corrà, Raffaele De Rosa, Paulo Massolini che interverranno su "Lingua e dialetto nel repertorio linguistico italiano", “Riflessioni sul plurilinguismo tra mito e realtà”, “Parlare il Talìan”. Susana Benavente Ferrera, Katjusa’ Casagrande, Paola Celentin e Elisa Di Benedetto su concentreranno invece su “Il plurilinguismo come approccio educativo nei diversi gradi scolastici”, illustrando le motivazioni scientifiche alla base dei laboratori e delle iniziative che animeranno il pomeriggio al Museo Etnografico Dolomiti, a Cesiomaggiore.
Al Museo Etnografico Dolomiti (Cesiomaggiore), dalle 15:00 alle 17:30 sarà possibile visitare la mostra “Tracce di vita. Disegni, parole, memorie dei richiedenti asilo accolti sul territorio bellunese”, che permetterà di conoscere aspetti delle culture di provenienza dei giovani migranti in provincia, attraverso disegni e file audio. Sono rivolti ai bambini i due laboratori plurilingui in programma dalle 16 alle 17:30: “Anche gli animali parlano lingue diverse?!?” (dai 3 ai 6 anni), per scoprire le onomatopee degli animali nel mondo; “Che strano modo di scrivere!!!” (dai 7 ai 9 anni), per scoprire modi di scrittura diversi.
La giornata si chiuderà con “L’emozione ha tante voci: dialogo di poesie e musica”, reading delle poesie plurilingui scritte e recitate da alcune studenti del Liceo Dal Piaz di Feltre, accompagnate dalle musiche del MusicLab Limana.
Tutte le attività sono gratuite. I laboratori per bambini prevedono la prenotazione obbligatoria a servizieducativi@isoipse.it entro il 13 febbraio. Biglietto di ingresso al museo: ridotto per adulti 3 euro, gratuito per minori.
“Le lingue del cuore” è promossa da Isoipse, Associazione Bellunesi nel Mondo, Museo etnografico Dolomiti, Civicamente APS Associazione di Idee, MusicLab, Scuola Penny Wirton-Limana, Gruppo folkloristico di Cesiomaggiore, Cooperativa sociale Integra, Una casa per l’Uomo, con il supporto di Regione Veneto, RetEventi, Provincia di Belluno, Lattebusche, Panificio Andy.
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Museo Etnografico Dolomiti - Via Seravella 1, Cesiomaggiore Tel. 0437 959162 email: museodolomiti@provincia.belluno.it Fb: @museoetnograficodolomiti Ig: @museoetnograficodolomiti
www.museoetnograficodolomiti.it
L’Italia in un bosco che cresce – Modelli di sviluppo e indirizzi con il modello veneto - Sabato 15 febbraio - ore 9.00 a Longarone Fiere Dolomiti
A cura di UNCEM Nazionale, UNCEM Veneto e ODAF Belluno con la collaborazione di Longarone Fiere Dolomiti e GAL Prealpi Dolomiti. Valido per i crediti formativi dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali del Veneto – Segreteria ODAF BL. Scarica il programma completo!
Moderni impianti tecnologici a biomasse per le imprese e i privati - Sabato 22 febbraio - ore 14.30 a Longarone Fiere Dolomiti
A cura di AIEL – Associazione Italiana Energie Agroforestali e della Federazione degli Ordini dei Periti Industriali del Veneto – valido per i crediti formativi professionali Scarica il programma completo!
I boschi di Asiago tra presente e futuro: cosa succederà alle nostre foreste? Una domanda alla quale il Comune di Asiago, la spettabile Reggenza dei Sette Comuni e FSC cercheranno di dare risposta.
Giovedì 13 febbraio alle 18.00 - Sala delle Maschere - Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni Scarica il programma completo!
IL FESTIVAL DELLE FORESTE CONTINUA AD AGRIMONT - (15-16 e 21-22-23 febbraio 2025) - www.longaronefiere.it
Our mailing address is: Longarone Fiere Srl - Via Del Parco 3, Longarone, BL 32013 - Italy
Segnaliamo la già annunciata gita di marzo (il 29 e 30) a Milano per la mostra dedicata all'Art Decò e per una interessante visita guidata alla scoperta della Milano di inizio Novecento. La gita è stata organizzata con GiraMondo viaggi, l'agenzia di Belluno che si trova in Via Matteotti. La gita è aperta a tutti, anche ai non soci.
Il 15 aprile poi ci sarà l'Assemblea in cui eleggeremo il nuovo Consiglio e dunque vi invitiamo a candidarvi perché sicuramente abbiamo bisogno di tutti voi!
Infine siamo molto orgogliosi di presentarvi la prima edizione del CORSO DI CONOSCENZA DI BELLUNO E PROVINCIA che abbiamo deciso di organizzare durante quattro venerdì di maggio per riscoprire insieme la storia del nostro territorio. Nella prossima lettera invieremo tutte le specifiche.
Ricordiamo che il tesseramento all'associazione è ancora in atto secondo le seguenti modalità:
TESSERAMENTO 2025 - Costo del tesseramento annuale € 25 (tessera e assicurazione obbligatoria) - La quota può essere versata tramite bonifico bancario sul conto dell'Associazione Campedel IBAN IT42S0306911906100000000147 - CAUSALE: tessera associativa 2025
Se siete nuovi soci vi preghiamo di mettervi in contatto con noi via mail per poter raccogliere i vostri dati. Se siete vecchi soci avvisateci di aver pagato la quota.
La prossima lettera sarà inviata solo ai soci in regola con il tesseramento.
Il Consiglio dell'Associazione Camepedel
“I segreti degli scacchi” - Tre date dedicate del gioco degli scacchi - 10>16 febbraio 2025 - Biblioteca Civica I 20:00 - Trichiana Borgo Valbelluna
> giovedi 13 febbraio - “Scacchi : tutto quello che avresti sempre voluto sapere, ma non hai mai osato chiedere” - Serata divulgativa sul gioco degli scacchi a cura del maestro Federico Cortina
> giovedi 20 febbraio - “La scacchiera sotto il calicanto” - Racconti, fiabe e disegni per bambini , ragazzi e adulti sul meraviglioso gioco degli scacchi - Presentazione del libro con la partecipazione dell’autore Giovanni Lorusso
> giovedi 27 febbraio - “Gli scacchi oltre gli scacchi. Viaggio nel mondo degli scacchi in letteratura e nel cinema”
“Vivaio Letterario” - sabato 15 febbraio I 9:30 - B&B La Serra I Frontin Borgo Valbelluna
> “6000 km di Russia Stalin, caviale e Patria” - Prima colazione con Marzio G. Mian, giornalista che ha svolto inchieste e reportage in 58 paesi del mondo per i media italiani e internazionali, co-fondatore del River Journal Project, racconto multimediale dei temi d’attualità attraverso i grandi fiumi del mondo. - Info e prenotazioni: laserra@rossodolomiti.it cell. 348 3045055 -
“Voglia di ballare” - domenica 16 febbraio dalle ore 15:00 - Sede SOMS – Società operaia - Via Mentana 1 – Lentiai Borgo Valbelluna
Pomeriggio danzante con ingresso gratuito insieme all'AUSER Il Narciso a Lentiai presso la SOMS di Lentiai.
Speciale San Valentino
> Festa di San Valentino - da giovedi 13 a domenica 16 febbraio presso la Sede degli Alpini - Tallandino di Borgo Valbelluna
Tradizionale festa di San Valentino organizzata dalle Squadre AIB Protezione Civile, ANA di Mel e Gruppo Stelle Alpine in occasione della festa degli innamorati. Pranzi e cene a base di piatti tipici della nostra tradizione: trippe, scorzet, pastin, formaggio alla piastra, wurstel e cotoletta con patate e intrattenimenti musicali accompagnati dai crostoli delle Stelle Alpine. Una buona occasione per trascorrere delle piacevoli ore in allegria !
> Serata d'Amore – San Valentino - venerdi 14 febbraio I 20:00 - Agriturismo Fattoria OrtoAlpino - Loc. Confos 69/a – Borgo Valbelluna
11 tavoli per 11 candelabri per 11 coppie che vogliono regalarsi una cena romantica e a km0 con una mise en place raffinata e retrò.
Durante la serata al pianoforte Gabriele con una selezione di brani romantici italiani e stranieri. Info e prenotazioni: 0437 757064 e-mail: contatto@ortoalpino.it
> San Valentino Medievale - 14>15 febbraio dalle ore 19:00 - Taverna Castello di Zumelle - Borgo Valbelluna
Ritorna anche questo anno il san Valentino medievale presso il Castello di Zumelle ! Una romantica cena alla Taverna del castello, una serata magica a lume di candela sulle note di musica medievale tipica dell’amor cortese, per festeggiare il giorno degli innamorati ,“qui da noi le leggende prendono vita e l'amore regna sovrano”. Info e prenotazioni: eventi@castellodizumelle.it oppure 351 2240481 su whatsup
> Festa di San Valentino 2025 - fino al 16 febbraio - Municipio e Piazza Lorenzi - Limana
Tantissimi eventi per i festeggiamenti del Santo Patrono di Limana San Valentino: la mostra "Te se ti, de ti el to confin" a cura dell'Associazione Arca dei Volti , la presentazione del libro "Volti di rinascita, 55 storie di trapianti" di Callioni - Boldreghini, la pedonata Cammina con il Cuore, spettacolo musicale e danza con "I due cupido" del Duo G&G, la fiera "Arti e Sapori in piazza" con stand gastronomici, antichi mestieri, prodotti agroalimentari, la Gara dei dolci fatti in casa e molto altro ! Tutte le info su: nuke.prolocolimana.it
Carnevale di Sedico - 14, 16, 22, 23 febbraio, 4 marzo - Piazza della Vittoria - Sedico
Sfilate di carri e gruppi mascherati, animazioni e laboratori creativi per bambini, spettacoli carnevaleschi, mini lunapark, truccabimbi e il "labollatorio - bolle a ruota libera" con Irene, chioschi fornitissimi e … tantissimo divertimento !!! Info e iscrizioni: infocarnevalesedico@gmail.com
Le lingue del cuore - sabato 15 febbraio dalle ore 15:00 - Museo Etnografico Dolomiti Cesiomaggiore - In occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre
Un viaggio tra identità, cultura e suoni, un'occasione per scoprire, esplorare e celebrare il patrimonio linguistico del territorio bellunese. Verranno proposti laboratori plurilingui per bambini, un reading di poesie plurilingui e musica a cura degli studenti del Liceo Dal Piaz di Feltre. Tutte le attività sono gratuite. I laboratori per bambini hanno posti limitati prenotazione obbligatoria entro il 13 febbraio a servizieducativi@isoipse.it - Ingresso al Museo gratuito per i minori - 3Є per gli adulti
Aperitivo tra Amore e Arte - sabato 15 febbraio I 16:00 - Museo Diocesano – Feltre
Una visita guidata tra putti e amorini tra le sale del Museo Civico per celebrare la giornata più romantica dell’anno, alla quale seguirà un aperitivo a tema in collaborazione con FolkLore. Prenotazione obbligatoria entro le 18:00 di venerdi 14 febbraio. Info e prenotazioni: 327 2562682 oppure info.feltre@aqualab.it
A metà strada. storia di giraffa e pinguino - domenica 16 febbraio I 17:00 - Teatro Comunale Dino Buzzati, Belluno
Spettacolo teatrale per famiglie all’insegna del gioco, della leggerezza e del divertimento di e con Roberto Capaldo e Jessica Leonello ! Info e prenotazioni: 0437 950555 oppure info@tibteatro.it
CAMBIO INDIRIZZO E-MAIL - L’indirizzo e-mail dell’Ufficio Turistico IAT Borgo Valbelluna è stato modificato. Il nuovo indirizzo di riferimento per tutte le comunicazioni è: turismo.mel@comune.borgovalbelluna.bl.it - L’ indirizzo e-mail precedente (turismo.mel@borgovalbelluna.bl.it) sarà disattivato a partire dal giorno 27 febbraio 2025 e non più utilizzabile. Vi chiediamo cortesemente di utilizzare esclusivamente il nuovo indirizzo
“La sfilata dei Biroc !" - domenica 2 marzo 2025 - a Villa di Villa di Borgo Valbelluna
Torna la colorata e divertente Sfilata dei Biroc ! Prepara il tuo carretto e partecipa alla sfilata più divertente del carnevale 2025 ! Bastano una ruota, un motore e tanta fantasia, iscrivi il tuo mezzo, sfila in piazza e i più buffi, divertenti, strampalati "biroc" verranno premiati! - Per info e iscrizioni mandate un WhatsApp al 349 3255295, i posti sono limitati !
Scopri di più
Comune Borgo Valbelluna - Piazza Papa Luciani 3 Borgo Valbelluna
Storie, curiosità, legami tra opere e artisti; temi trasversali che ci rivelano nuove prospettive e connettono oggetti d’arte e autori apparentemente distanti.
Per il suo quinto anniversario, Palazzo Maffei Casa Museo a Verona invita al Teatro Nuovo, nella città di Giulietta, all’evento speciale gratuito “JACOPO VENEZIANI RACCONTA. Dall’antico Egitto a Maurizio Cattelan: storie d’arte e di passione a Palazzo Maffei”, sabato 15 febbraio alle ore 16.45, ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.
La divertente e acuta narrazione cui ci ha abituati Jacopo Veneziani, storico dell’arte e divulgatore appassionato, accompagnerà in un viaggio inedito e per nulla accademico attraverso la Collezione di Palazzo Maffei.
Laureato all’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, capace di conquistare parlando d’arte tutte le generazioni di spettatori e di follower - sui social come in teatro o con i suoi libri - Jacopo Veneziani è anche notissimo volto televisivo: ha curato per tre anni una rubrica settimanale dedicata alla storia dell’arte all’interno del programma "Le parole della settimana" (Rai 3) ed è ora ospite fisso del programma "In altre parole" (La 7) condotto da Massimo Gramellini. Nel 2020 ha pubblicato #Divulgo. Le storie della storia dell’arte, nel 2021 Simmetrie. Osservare l’arte di ieri con lo sguardo di oggi, entrambi da Rizzoli, e nel 2023 con Feltrinelli Editore La grande Parigi. 1900-1920. Il periodo d'oro dell'arte moderna. Un’imperdibile occasione dunque per farsi trasportare nel mondo dell’arte e per festeggiare i cinque anni trascorsi da quel 14 febbraio 2020 in cui, per la prima volta, si sono parte al pubblico le porte del seicentesco palazzo di piazza delle Erbe, trasformato in un grande museo d’arte, e per conoscere meglio alcune delle opere principali o più curiose (tra le oltre 650), che si possono ammirare lungo le 29 sale espositive in cui si snoda il percorso.
PROMEMORIA - La Conferenza Stampa sui 5 anni della Casa Museo veronese si terrà Venerdì 14 febbraio alle ore 12.00 a Palazzo Maffei Casa Museo, con la presentazione della nuova installazione multimediale interattiva Aeterna Mente di CamerAnebbia dedicata alla storia del Palazzo
Accrediti e info stampa, Our mailing address is: Villaggio Globale International Srl - Antonella Lacchin Email: lacchin@villaggio-globale.it T. +39 041 5904893 M. +39 335 7185874 - Via Trieste 8, Mogliano Veneto, TV 31021 Italy
Il talk è curato da Paola Bellin e organizzato nell'ambito della mostra DIFFERENTI CON METODO. Dallo IUAV a Treviso. Architetti e designer dal 1960 al 1990, che annovera tra i suoi protagonisti Roberto Pamio. La mostra è organizzata dall’Associazione [e]DesignFestival e curata da Luciano Setten con Giuseppe Cangialosi, Luca Facchini, Mario Gemin, con la collaborazione di IUAV Venezia, di ADI VTAA e della Fondazione Architetti di Treviso, sarà aperta fino al 23 febbraio 2025.
L’APPROCCIO PROGETTUALE DELLO STUDIO ROBERTOPAMIO+PARTNERS
Giovedì 13 febbraio, nel talk dedicato agli studi professionali sul tema “Etica ed Estetica: riflessioni sul futuro dell’architettura e del design”, l’architetto Matteo Pamio parla dell’Architetto da Strada che è stato suo padre e dell’eredità portata avanti dallo studio che si traduce nel progettare con empatia.
Alle ore 18, al Museo Bailo di Treviso, lo studio robertopamio+partners, fondato dall’architetto Roberto Pamio e oggi gestito dai suoi figli Matteo e Paolo, partecipa ad uno dei talk organizzati a latere della mostra DIFFERENTI CON METODO. Dallo IUAV a Treviso. Architetti e designer dal 1960 al 1990, aperta fino al 23 febbraio. Gli incontri sono dedicati agli studi professionali e vertono sul tema “Etica ed Estetica: riflessioni sul futuro dell’architettura e del design”.
L’architetto Matteo Pamio nel suo intervento parlerà del metodo di lavoro del padre, ereditato poi dallo studio, che si basava su un approccio pratico e diretto, con una forte attenzione alla ricerca dell’ispirazione attraverso l’osservazione del mondo reale e l’uso dello schizzo come strumento di pensiero e creatività. Fondamentale la scelta di materiali naturali - pietra, legno, vetro - per coniugare estetica, etica e sostenibilità. Pamio si definiva "Architetto da Strada", perché il suo lavoro era profondamente radicato nella realtà urbana, vissuta quotidianamente. Le strade e le città erano per lui una fonte inesauribile di ispirazione, permettendogli di assorbire contaminazioni culturali e di creare progetti innovativi e inclusivi. I viaggi hanno portato influenze internazionali al suo approccio progettuale:
> America: innovazione, funzionalità e spazi flessibili per adattarsi alle nuove esigenze della vita moderna
> Europa: rispetto per la storia e il contesto, equilibrio tra tradizione e contemporaneità
> Giappone: armonia con la natura, minimalismo e uso sapiente della luce e dei materiali
Etica, Natura e Relazione nell’architettura - Il lascito di Roberto Pamio si fonda su una visione sostenibile dell’architettura, non solo dal punto di vista ambientale ma anche relazionale ed emozionale. Il benessere delle persone e la connessione con gli spazi erano centrali nel suo approccio progettuale, che mirava a creare luoghi capaci di generare legami e migliorare la qualità della vita. “L’eredità di mio padre è rinchiusa in una idea semplice ma potente: progettare per costruire legami: tra persone, tra passato e futuro, tra natura e tecnologia, tra persone e luoghi”, anticipa Matteo Pamio. “Nel contesto attuale, credo sia è fondamentale andare oltre: vedere anche il lato più emotivo e relazionale della sostenibilità, dove relazione ed empatia diventano elementi progettuali fondamentali”.
L’architettura non è fatta solo di forme e materiali, ma di emozioni, connessioni e vissuti. Le neuroscienze ci dicono che gli spazi influenzano profondamente il nostro stato d’animo, i nostri comportamenti e le nostre relazioni. Creare luoghi accoglienti significa progettare con empatia, ascoltare i bisogni e comprendere i desideri più profondi delle persone, trasformando gli ambienti in luoghi in grado di favorire il benessere psicofisico e una buona qualità della vita. Ancora oggi, nei progetti dello studio robertopamio+partners, con orgoglio e passione, si trova traccia degli insegnamenti ricevuti, della preziosa eredità di Roberto Pamio: ogni oggetto, ogni spazio è pensato per generare relazioni autentiche, favorendo un senso di appartenenza, benessere e armonia. Perché abitare non significa semplicemente occupare uno spazio, ma sentirlo proprio, viverlo come un’estensione del proprio essere e delle proprie emozioni.
La mostra è stata organizzata dall’Associazione [e]DesignFestival e curata da Luciano Setten con Giuseppe Cangialosi, Luca Facchini, Mario Gemin, con la collaborazione di IUAV Venezia, di ADI VTAA e della Fondazione Architetti di Treviso. Narra i progetti di alcuni dei più importanti protagonisti del design e dell’architettura trevigiana degli ultimi sessant’anni, legati da una formazione universitaria svolta allo IUAV di Venezia, dotato d’un corpo docenti d’eccellenza, con importanti maestri dell’architettura italiana quali Franco Albini, Ignazio Gardella, Bruno Zevi e Carlo Scarpa, in una congiuntura delle più favorevoli. Il periodo storico, 1960-1990, infatti porta a considerare, come scrive Roberto Masiero, “... le trasformazioni politiche e ideologiche che accompagnano il boom economico, l’emergere di una nuova classe dirigente, lo sviluppo di una industria diffusa dei beni di consumo a medio contenuto tecnologico, ma ad alto contenuto di immagine; l’inurbamento scomposto che ha modificato il paesaggio rurale ed ha letteralmente violentato i modi d’uso dei centri storici”. Tra oggetti, progetti e studi in mostra, di Paolo Bandiera e Umberto Facchini, Luciano Gemin, Giuseppe Davanzo, Vittorio Rossi e Boccato-Gigante, si evidenzia il lavoro di Roberto Pamio, in un percorso espositivo che evidenzia l’anima segreta delle cose, con particolare attenzione ad una ricerca formale che si riscontra, costantemente, nelle opere degli architetti selezionati, tutti accomunati dalla capacità di visualizzare attraverso gli schizzi quale strumento per pre-vedere il progetto.
Architetto, designer e pittore, Roberto Pamio – scomparso nel 2021 - si è distinto nel mondo dell’architettura e del design per la capacità di emozionare attraverso le sue creazioni. In oltre mezzo secolo di attività, ha firmato innumerevoli progetti, in Italia e all'estero, da abitazioni private a complessi residenziali, spazi produttivi e pubblici, compresi pure alcuni monumenti, donati alla collettività. Professionalmente trevigiano d'adozione, Pamio è colui che in città realizzò le attuali antenne telefoniche "mascherate" da opere d'arte futuristiche, come quella di piazza Matteotti. In particolare, di Roberto Pamio vengono esposti i progetti architettonici di alcune ville, a Vicenza, nel Connecticut (1986), e a Treviso come Villa Bornello (1977), Torre Matteotti e Casa Ghedin (1990). E di design, tra cui il sofà Lara, disegnato per Stiwood negli anni ’60, e le lampade Gill del 1962 e Febo del 1970 per Leucos. “Siamo molto orgogliosi che questa mostra celebri il lavoro e la visione di nostro padre” afferma l’architetto Matteo Pamio. “Onoriamo la sua eredità portando avanti il suo metodo basato su un perfetto equilibrio tra osservazione, ispirazione e immaginazione. Un approccio dove sostenibilità e creatività si combinano con funzionalità ed estetica, privilegiando materiali naturali per promuovere il benessere delle persone e il rispetto per l’ambiente”.
Mostra - DIFFERENTI CON METODO. Dallo IUAV a Treviso. Architetti e designer dal 1960 al 1990 - Fino al 23 febbraio 2025, da martedì a domenica dalle 10 alle 18 - Museo Bailo, Treviso - A cura di Luciano Setten con Giuseppe Cangialosi, Luca Facchini, Mario Gemin - Con la collaborazione di IUAV Venezia, di ADI VTAA e della Fondazione Architetti di Treviso - I TALK sono a cura di Paola Bellin
Per informazioni: www.edesignfestival.it
LO STUDIO - Lo studio Roberto Pamio (robertopamio+partners), fondato a Scorzè (VE) nel 1969, si trasforma nel 2000 in robertopamio+partners. Questo cambiamento rappresenta il punto d’incontro tra l'esperienza e l’approccio visionario del fondatore, l’architetto Roberto Pamio e il desiderio dei suoi figli Matteo e Paolo di portare nuove competenze e innovazione. L’ingresso nell’attività paterna segna un passaggio significativo della loro storia professionale, portando lo studio ad ampliarsi e ad aprirsi a nuove prospettive e opportunità. Grazie alle competenze complementari nell’architettura e nel design, offrono un approccio integrato alla progettazione che va dalla realizzazione della casa fino all'arredo. Formati nel segno dell’arte e del design hanno trasferito allo studio degli oggetti nuova tecnologia e creatività, valorizzando concept originali, l’utilizzo di materiali alternativi, quali il carbonio, campi di applicazione innovativi quali il mondo dell’energia sostenibile, ed una visione progettuale ispirata ai valori della contemporaneità. Mantenendo vivo il legame tra tradizione e contemporaneità, lo studio robertopamio+partners spazia dalla progettazione architettonica, all’arredamento e allestimento d’interni, al disegno industriale e all’architettura d’immagine. I progetti sviluppati sono molteplici, a partire dal mondo dell’illuminazione che vede importanti collaborazioni (Artemide, Fabbian, iGuzzini, Hisence, Leucos, Mavimatt, Oty Light, Pallucco, Studio Italia Design) al settore del mobile (Arclinea, Arflex, Biesse, Cadel, C2, Colico, Matteograssi, Pallucco, Offital, Staygreen, Stilwood). Di rilevanza le numerose realizzazioni effettuate nell’ambito dell’arredo urbano (in collaborazione con Calzavara, Favaro1, Gaggio Ombrelloni, Metalco) che vedono l’applicazione concreta di tecnologie nuove, come i sistemi fotovoltaici, o l’utilizzo di materiali ecologici, strumenti che caratterizzano una filosofia operativa orientata allo sviluppo di un design originale ed ecosostenibile. E nel settore del Retail Project, con all’attivo collaborazioni con Benetton Sportsystem, DiVarese, Herry Cotton’s, Moncler, Pick Up, Stonefly, Undercolors.
LA BIOGRAFIA DI ROBERTO PAMIO - Mestre (VE) 1937 – Scorzè (TV) 2021
Roberto Pamio a tredici anni inizia a dipingere e a quindici conosce e frequenta Luigi Candiani da cui riceve i primi consigli. Compie i suoi studi alla “Scuola d’arte“di Venezia dove si diploma nel 1956, seguendo l’indirizzo pittorico e architettonico. Frequenta Saetti, Vedova, Dinon, Neno Mori. Nel 1968, si laurea presso la facoltà di architettura di Venezia, con indirizzo Design e Progettazione architettonica” con una tesi progettuale sugli Impianti sportivi, avendo come relatore l’architetto Ignazio Gardella. Nel 1968, si laurea allo IUAV - Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove ha per docenti oltre a Gardella maestri del calibro di Carlo Scarpa, Samonà, De Carlo, Piccinato, Astengo, Bruno Zevi. Iscritto all’Albo degli Architetti della Provincia di Venezia dal 1969 e all’ADI Associazione del Disegno Industriale dal 1984, a sua volta ha tenuto, dal 1983 al 1985, seminari di architettura e di design presso l’Ateneo Veneto di Venezia per la Parsons School of Industrial Design di New York. I suoi esordi professionali avvengono alla Zanussi Rex (oggi Electrolux) come disegnatore industriale, un'altra scuola molto formativa, in una fase di forte sviluppo del design di prodotto, un filone a cui rimarrà sempre fedele. Come designer, ha collaborato con alcuni dei più prestigiosi marchi del made in Italy e non solo, soprattutto nel campo dell'illuminazione, del mobile e dell'arredo urbano. Molti i premi e i riconoscimenti ricevuti, venendo anche selezionato più volte per il Compasso d'Oro. Sia negli edifici sia negli oggetti, è stato un pioniere nell'attenzione all'ecosostenibilità, sperimentando nuove tecnologie e materiali riciclabili, come ad esempio nelle sue collezioni di arredi in cartone. L’esperienza con il prodotto industriale lo portò ad affinarsi nella ricerca e nell’uso dei materiali prediligendo quelli poveri come il laminato plastico, il ferro, oppure materiali della tradizione identitaria del territorio come il vetro soffiato. Sue mostre si sono tenute a Palazzo Grassi a Venezia, al Louvre e al Centre Pompidou di Parigi, al Moma di New York e al Salone Internazionale di Architettura a Milano. A Treviso, negli ultimi anni è stato protagonista di mostre personali nell'ambito di [e]Design Festival.
Guendalina Perelli - GWEP public&media relations +39 329 9388286 - guendalina@gwep.it - www.gwep.it
La rassegna, promossa e sostenuta dal Comune di Cortina D’Ampezzo e organizzata da Musincantus, alle 18.30 alla Chiesa della Beata Vergine della Difesa di Cortina d’Ampezzo propone un appuntamento dedicato alle più celebri arie per soprano del repertorio sacro e lirico, con l’organista Loris Serafini e il soprano Monica De Rosa McKay.
CortinAteatro, la stagione concertistica e teatrale ampezzana promossa e sostenuta dal Comune di Cortina d’Ampezzo, ideata e coordinata dall’associazione Musincantus, continua l’esplorazione di generi ed eccellenze del panorama musicale internazionale: martedì 11 febbraio alle 18.30 l’appuntamento sarà alla Chiesa della Beata Vergine della Difesa di Cortina d’Ampezzo per assistere ad “Armonie sacre, risonanze celestiali”, il concerto dedicato alle più celebri arie per soprano del repertorio sacro e lirico, con l’organista Loris Serafini e il soprano Monica De Rosa McKay. L’evento sarà l’occasione per una raccolta fondi per l'asilo parrocchiale di Cortina d'Ampezzo.
La voce calda e suadente di Monica De Rosa McKay e le intense sonorità dell’organo cortinese ripercorreranno alcune delle più belle pagine musicali sacre, dalla Missa Cum Jubilo di Tarcisio Todero allo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi, e indimenticabili arie liriche, come Signore ascolta della Turandot di Giacomo Puccini e l’Ave Maria dell’Otello di Giuseppe Verdi.
Monica De Rosa McKay si è diplomata in canto lirico al Conservatorio di Musica “Giovan Battista Marini” di Bologna sotto la guida di Leone Magiera e ha proseguito gli studi con Luciano Pavarotti, Carlo Bergonzi e all’Accademia Musicale Chigiana di Siena. Si è esibita in diverse città italiane, in Francia, Inghilterra, Messico, Venezuela e Stati Uniti d’America ed ha all’attivo un’intensa attività concertistica negli Emirati Arabi Uniti. Nel 2014 il Presidente della Repubblica Italiana le ha conferito l’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia”, per il suo impegno nella promozione della cultura italiana all’estero.
Loris Serafini, originario di Canale d’Agordo (Belluno), dove ha studiato privatamente organo, armonia, composizione, improvvisazione e contrappunto sotto la direzione di Zsuzsanna Nagy, da un trentennio è organista liturgico e dal 2007 svolge servizio come titolare della Basilica dei Santi Filippo e Giacomo a Cortina d’Ampezzo. Precedentemente ha ricoperto la mansione di organista nella chiesa arcipretale di Canale d’Agordo e nella chiesa monumentale di San Simon di Vallada Agordina, oltre ad essere stato direttore della Schola Cantorum Interparrocchiale di Canale – Vallada.
I prossimi appuntamenti. Sabato 22 febbraio seguirà un altro intenso appuntamento, alla Basilica Minore dei Santi Filippo e Giacomo alle 20.45: l'Orchestra La Corelli di Ravenna e il coro Kairos Vox, con la direzione di Jacopo Cacco, interpreteranno la “Nona Sinfonia” di Ludwig von Beethoven, una partitura che non ha bisogno di presentazioni, della quale quest’anno si celebrano i due secoli.
CortinAteatro è sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla Regione Veneto, da RetEventi Provincia di Belluno, e viene realizzata anche grazie al contributo viene realizzata anche grazie al contributo del main partner Prosecco Doc e del location partner Audi, di CortinaBanca e de La Cooperativa di Cortina.
Biglietti: Infopoint di Cortina d’Ampezzo, Cooperativa di Cortina (reparto cartoleria), vivaticket.com
Info e programma: cortinateatro.it e canali social
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Ufficio stampa Associazione Musincantus - Koiné Comunicazione | Ilaria Tonetto +39 348 8243386 | ilaria@koinecomunicazione.it
GIORNO DEL RICORDO, INCONTRO ALLA GALLERIA RIZZARDA DEDICATO ALLE SCUOLE
Il 10 febbraio di ogni anno ricorre il Giorno del Ricordo, commemorazione civile nazionale italiana che ricorda i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata.
Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, vuole «conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale».
I Musei civici di Feltre, in vista della ricorrenza, propongono un incontro dedicato alle scuole in modo da far conoscere agli studenti attraverso il medium della letteratura e dell'arte figurativa questa dolorosa pagina della nostra storia.
Nella mattinata di sabato 8 febbraio presso la Galleria Rizzarda si terrà la lettura di brani tratti dal romanzo di Carlo Sgorlon La foiba grande, accompagnati dalla proiezione di immagini di opere d'arte di artisti moderni e contemporanei: Goya, Dalì, De Cillia, De Finetti, Fonda, Guston, Marchesi, Dix, Rousseau, Scherer, Terdich e Vela.
Il romanzo di Sgorlon trasporta nell'immaginario villaggio istriano di Umizza, ripopolato dopo la peste del XVII secolo da una mescolanza di etnie, dove si trova un enorme e sinistro inghiottitoio. Lo scultore Benedetto Polo torna nel paese natio dopo un esilio di 25 anni e si trova a vivere la drammatica esperienza della seconda guerra mondiale e del successivo confuso e disumano periodo che lo porta all'esodo per sfuggire al massacro.
7 DI 7. I CORTOMETRAGGI DEL LABORATORIO DI VIDEOPRODUZIONE DEL PROGETTO "TUTTA UN'ALTRA STORIA!"
Sono disponibili su You Tube, canale Visitfeltre, per la visione i corti realizzati dai ragazzi nell'ambito del laboratorio 7 di 7, condotto l'estate scorsa da Marco Pavan, regista di documentari indipendenti e collaboratore della trasmissione Geo di RAI3, coadiuvato da Chiara Criconia (Metodo studio).
Il laboratorio, che si è appena concluso, era inserito nel progetto "Tutta un'altra storia!" promosso dal Comune di Feltre e finanziato dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Qui trovi un breve sum-up nel quale ti diamo un' idea di quali sono gli argomenti dei vari cortometraggi: youtu.be/apiQVaZfym8
Questi invece i singoli video:
> A Feltre da lontano
> Il castelliere di Noal
> Le archistar siamo noi
> La donna è e non può non essere
> Un tempo. Feltre attraverso gli occhi dei nostri nonni
> Otium
> Nuotare tra le montagne
Scopri il nostro territorio attraverso la creatività e i punti di vista dei giovani protagonisti di questo progetto!
SABATO 22 FEBBRAIO, ULTIMO SPETTACOLO DELLA RASSEGNA TINNIFOLI-2024/25
Sabato 22 Febbraio 2025, ore 20.45 Strighe maledette di Marco Zoppello con Stivalaccio Teatro
Tipo di pubblico: PER TUTTI - Genere: Commedia brillante
Chiude la rassegna il nuovo spettacolo di STIVALACCIOTEATRO con il suo “teatro popolare e popolato di persone, di idee, di luci, di sguardi e di storie da raccontare e il riso, quello sano che evoca e abbatte i muri e gli permette di essere un poco naif”
DALLE NOTE DI REGIA
È il 1518, a Edolo, in Valle Camonica, quando una tremenda siccità, unita a un morbo che uccide uomini e animali, getta il paese nel caos più totale. I villani sono esausti: le strighe hanno colpito di nuovo! Stanche di fòter e balar con Belzebù nei prati del monte Tonale, sono ridiscese a valle per spargere le loro polveri mefitiche su uomini e greggi. Quattro donne vengono ritenute colpevoli di tali delitti e, inseguite dal popolo inferocito, trovano rifugio nel palazzo del borgomastro.
Le quattro donne – una guaritrice, una prostituta, una nobildonna e una contadina – vengono a lungo interrogate dall’inquisitore, ma nessuna confessa. Eppure tra di loro si nasconde almeno una strega! Il popolo freme, la rabbia monta e ribolle tra la gente, la misura è colma. La folla grida i loro nomi: sono Finnicella da Roma, Maddalena Bradamonte, Angéle de la Barthe e Orsolina Toni “la rossa”. Entro domani mattina una delle quattro deve consegnarsi al braccio secolare, perché sia fatta giustizia. Una notte di tempo per decidere chi delle quattro dovrà sacrificarsi per le altre. Una notte di tempo per trovare un capro espiatorio. Una notte di tempo per decidere chi, tra le quattro sfortunate, dovrà essere arsa viva nella pubblica piazza.
INFO E PRENOTAZIONI
SPETTACOLO “STRIGHE MALEDETTE!” - BIGLIETTO UNICO 15 euro
BIGLIETTI E ABBONAMENTI VANNO RITIRATI C/O IL NEGOZIO "TAGLIA&CUOCI" A FELTRE (P.ZZA ISOLA) - CHIUSO IL LUNEDÌ – NON SI ACCETTANO PRENOTAZIONI SE NON PER OGGETTIVE NECESSITA’ (es. impossibilità di recarsi a Feltre).
INFORMAZIONI AL NUMERO 329 367 6945, preferibilmente via whatsapp (ore 19-21 escluso il giorno spettacolo in cui l'orario sarà 10-13) o MAIL tinnifoli@gmail.com (attenzione: la mail non viene letta il giorno dello spettacolo)
FAI IL SERVIZIO CIVILE AL POLO BIBLIOTECARIO FELTRINO!
Il Polo Bibliotecario Feltrino mette a disposizione 1 posto per giovani dai 18 ai 28 anni d'età, che vogliano prestare servizio nel progetto PODCASTS immagini e luoghi delle Dolomiti e del Feltrino.
Cerchiamo giovani che abbiano voglia di mettersi in gioco per la realizzazione di attività di promozione della lettura, supporto alle attività di prestito e promozione dei servizi.
La durata del servizio è di 12 mesi (25 ore settimanali) ed è previsto un assegno mensile di € 507,30.
La candidatura va presentata entro le ore 14 di venerdì 18 febbraio 2025.
Il bando e le relative istruzioni per l’iscrizione online sono consultabili sul sito dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, che cura la gestione dei bandi di Servizio Civile anche per il territorio della provincia di Belluno.
La stessa associazione dei Comuni ha attivato uno sportello informativo on line attivo tutti i martedì dalle 10:00 alle 11:00 e i giovedì dalle 15:00 alle 16:00.
Per avere informazioni sul bando è possibile anche contattare telefonicamente l’Associazione Comuni della Marca Trevigiana al numero 0422.383338
PER SAPERNE DI PIU' SU FELTRE - E' disponibile in vendita presso il bookshop dei musei "Feltre. La città e i suoi musei", la guida illustrata di Tiziana Conte e Patrizia Rossi.
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Grigory Sokolov pianoforte, Venerdì 7 febbraio 2025, ore 20:30 - Teatro Dino Buzzati, Belluno
Musiche di Williamo Byrd e Johannes Brahms.
Informazioni, note di sala, biglietti, rassegne e concerti del 2024 su: belcircolo.org
Biglietti in vendita nella sede del concerto, mezz’ora prima del suo inizio, o presso Gomitolo d’Oro, via 30 aprile 1, a Belluno, con orario 9:00/12:30 e 15:00/19:00, chiuso domenica e lunedì mattina. Per informazioni, numero dedicato: +39 348 2684504, oppure segreteriabelcircolo@gmail.com
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Circolo Culturale Bellunese
Il 20 febbraio 1968 il giudice istruttore Mario Fabbri depositava la sentenza con la quale 9 imputati venivano rinviati a giudizio per il disastro del Vajont. La figura di Fabbri, l’importanza della sua sentenza sul piano giuridico, culturale e didattico nonché le ricadute di quella sentenza sulla giurisprudenza italiana saranno al centro dell’incontro “Vajont. Tra storia e diritto“, organizzato da Isbrec, Ordine degli Avvocati di Belluno, Anpi Belluno, Ass. culturale Tina Merlin e Archivio di Stato di Belluno.
L’incontro si terrà giovedì 20 febbraio alle ore 17.15 presso la sala “Bianchi”, in viale Fantuzzi 11 a Belluno e si svolgerà secondo il seguente programma.
Saluto
avv. Daniele Tormen (presidente dell’Ordine degli Avvocati di Belluno)
intervengono
prof. Maurizio Reberschak (già professore di Storia Contemporanea dell’Università di Venezia)
dott.ssa Silvia Miscellaneo (Archivio di Stato di Belluno)
dott. Enrico Bacchetti (direttore Isbrec)
arch. Irma Visalli (consulente patrimonio Unesco)
avv. Francesco Rasera Berna (foro di Belluno)
avv. Tullio Tandura (foro di Belluno)
dott. Massimo De Bortoli (Procuratore capo della Procura della Repubblica di Belluno)
sen. Felice Casson (già magistrato presso il Tribunale di Venezia)
coordina
avv. Gino Sperandio (Presidente Anpi Belluno
L’Ordine degli avvocati di Belluno riconosce 3 crediti formativi.
L’iniziativa si svolge con il patrocinio della Provincia di Belluno, il Comune di Belluno, il Comune di Longarone e della Camera penale di Belluno.
l’Ordine degli avvocati di Belluno riconosce 3 crediti formativi
La partecipazione è libera
GARA DI BRISCOLA a coppie - in sede - DOMENICA 16 - ore 15,00
A grande richiesta, gara di briscola riservata agli associati del Circolo. Premi ai primi, secondi e terzi classificati, consistenti in genuini e saporiti prodotti della Valbelluna. La formazione delle coppie avverrà mediante sorteggio; le coppie eliminate potranno rientrare, versando nuovamente la quota, fino al completamento del tabellone. La quota di partecipazione è fissata in 5 euro alla coppia.
“LE DONNE BELLUNESI DAL XV SECOLO AL 1950”- presentazione del nuovo libro di Miriam Curti - in sede - MARTEDI’ 18 - ore 15,30
Ritorno gradito al Circolo della prof. Miriam Curti, che presenta la sua opera più recente, dedicata alla storia e al ruolo delle donne bellunesi dal 1400 alla metà del secolo scorso. Si tratta di un significativo contributo alla riscoperta delle figure femminili che hanno segnato la storia del nostro territorio.
TESSERAMENTO 2025
Procede bene la campagna per il rinnovo dell’adesione: oltre il 50% degli associati ha già provveduto in merito e sono stati registrati anche alcuni nuovi tesseramenti. Chi intende rinnovare versi la quota lasciando nome e cognome; la tessera potrà essere ritirata qualche giorno dopo, in sede.
Circolo Socio Culturale Fontana Vecia aps - piazza Merlin, 15 - TRICHIANA
I LITIGI TRA BAMBINI: UNA PALESTRA PER CRESCERE - Un incontro con Silvia Iaccarino - lunedì 3 febbraio
Si avvicina la seconda tappa del percorso "Rabbia aggressività violenza in età evolutiva", il ciclo d’incontri proposto dal Comune di Feltre a genitori, insegnanti, educatori, nonni e altre figure di riferimento per fornire strumenti e conoscenze adeguate per riconoscere segnali di disagio emotivo e comportamentale e affrontare efficacemente situazioni critiche.
Silvia Iaccarino , psicomotricista, formatrice e counselor, tornerà a Feltre lunedì 3 febbraio alle 20.30 al Campus Tina Merlin.
I litigi, soprattutto in età prescolare, sono spesso “rumorosi” e possono sfociare in episodi “aggressivi” , ma ciò non significa che vadano eliminati. La relatrice spiegherà le funzioni del litigio nello sviluppo socio-emotivo dei bambini, per i quali rappresenta una palestra unica e speciale per allenare competenze e capacità che non possono mettere in campo altrove. Vi aspettiamo! L'ingresso è libero e gratuito.
Per approfondimenti: www.visitfeltre.info
ULTIMO SPETTACOLO DELLA RASSEGNA TINNIFOLI-2024/25 - Strighe maledette di Marco Zoppello con Stivalaccio Teatro - Sabato 22 Febbraio 2025, ore 20.45
Tipo di pubblico: PER TUTTI - Genere: Commedia brillante
Chiude la rassegna il nuovo spettacolo di STIVALACCIOTEATRO con il suo “teatro popolare e popolato di persone, di idee, di luci, di sguardi e di storie da raccontare e il riso, quello sano che evoca e abbatte i muri e gli permette di essere un poco naif”
Dalle note di regia - È il 1518, a Edolo, in Valle Camonica, quando una tremenda siccità, unita a un morbo che uccide uomini e animali, getta il paese nel caos più totale. I villani sono esausti: le strighe hanno colpito di nuovo! Stanche di fòter e balar con Belzebù nei prati del monte Tonale, sono ridiscese a valle per spargere le loro polveri mefitiche su uomini e greggi. Quattro donne vengono ritenute colpevoli di tali delitti e, inseguite dal popolo inferocito, trovano rifugio nel palazzo del borgomastro.
Le quattro donne – una guaritrice, una prostituta, una nobildonna e una contadina – vengono a lungo interrogate dall’inquisitore, ma nessuna confessa. Eppure tra di loro si nasconde almeno una strega! Il popolo freme, la rabbia monta e ribolle tra la gente, la misura è colma. La folla grida i loro nomi: sono Finnicella da Roma, Maddalena Bradamonte, Angéle de la Barthe e Orsolina Toni “la rossa”. Entro domani mattina una delle quattro deve consegnarsi al braccio secolare, perché sia fatta giustizia. Una notte di tempo per decidere chi delle quattro dovrà sacrificarsi per le altre. Una notte di tempo per trovare un capro espiatorio. Una notte di tempo per decidere chi, tra le quattro sfortunate, dovrà essere arsa viva nella pubblica piazza.
INFO E PRENOTAZIONI - SPETTACOLO “STRIGHE MALEDETTE!” - BIGLIETTO UNICO 15 euro
BIGLIETTI E ABBONAMENTI VANNO RITIRATI C/O IL NEGOZIO "TAGLIA&CUOCI" A FELTRE (P.ZZA ISOLA) - CHIUSO IL LUNEDÌ – NON SI ACCETTANO PRENOTAZIONI SE NON PER OGGETTIVE NECESSITA’ (es. impossibilità di recarsi a Feltre).
INFORMAZIONI AL NUMERO 329 367 6945, preferibilmente via whatsapp (ore 19-21 escluso il giorno spettacolo in cui l'orario sarà 10-13) o MAIL tinnifoli@gmail.com (attenzione: la mail non viene letta il giorno dello spettacolo)
FAI IL SERVIZIO CIVILE AL POLO BIBLIOTECARIO FELTRINO! - Il Polo Bibliotecario Feltrino mette a disposizione 1 posto per giovani dai 18 ai 28 anni d'età, che vogliano prestare servizio nel progetto PODCASTS immagini e luoghi delle Dolomiti e del Feltrino. Cerchiamo giovani che abbiano voglia di mettersi in gioco per la realizzazione di attività di promozione della lettura, supporto alle attività di prestito e promozione dei servizi. La durata del servizio è di 12 mesi (25 ore settimanali) ed è previsto un assegno mensile di € 507,30. La candidatura va presentata entro le ore 14 di venerdì 18 febbraio 2025.
Il bando e le relative istruzioni per l’iscrizione online sono consultabili sul sito dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana, che cura la gestione dei bandi di Servizio Civile anche per il territorio della provincia di Belluno. La stessa associazione dei Comuni ha attivato uno sportello informativo on line attivo tutti i martedì dalle 10:00 alle 11:00 e i giovedì dalle 15:00 alle 16:00. Per avere informazioni sul bando è possibile anche contattare telefonicamente l’Associazione Comuni della Marca Trevigiana al numero 0422.383338.
PER SAPERNE DI PIU' SU FELTRE - E' disponibile in vendita presso il bookshop dei musei "Feltre. La città e i suoi musei", la guida illustrata di Tiziana Conte e Patrizia Rossi.
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Non Stagione Belluno Miraggi 24/25
“Navigare a vista sembra ormai la nostra normalità. Tra incertezze, mancati sostegni e un’attenzione istituzionale sempre più evanescente, la cultura indipendente continua a lottare per il suo spazio. Noi resistiamo fissando almeno un "Miraggio" della nostra cultura qui a Belluno, mentre i nostri spettacoli girano l'Italia. SlowMachine, per quasi dieci anni ha accompagnato il pubblico bellunese alla scoperta di
moltissimi importanti artisti del panorama internazionale ma è stato interrotto per l’insufficienza di
contributi da parte della Fondazione Teatri Abbiamo tuttavia deciso, anche per quest'anno di dare comunque un segno concreto della sua voglia di “esserci”, nonostante tutto, proponendo come unico Miraggio di questa stagione uno spettacolo di ribellione nell’attesa che le cose possano cambiare. Nel frattempo, la compagnia SlowMachine si sta concentrando sulla produzione e distribuzione di teatro contemporaneo e sulla riqualificazione dello spazio all'ex caserma Piave, Hangar11. Questa direzione riflette l'impegno continuo di SlowMachine nel fornire esperienze culturali significative e nel contribuire alla crescita artistica e alla vitalità della comunità locale. Lasciamo alle parole della regista Marta Dalla Via, già ospite nella prima edizione di Belluno Miraggi, farvi immaginare perchè questo spettacolo”
La Direzione di SlowMachine
“Credo che Angelo Beolco, con il suo alter ego e le sue opere volesse dimostrare che un altro modo di fare arte/cultura era possibile e provava a fare azioni sceniche anti sistema anche quando era accolto da quel sistema. In questo credo che la vicinanza con la poetica e la visione di Natalino Balasso sia evidente. In questo mondo di villani dove la peste va e viene, tragico e comico sono fusi e conditi da desideri fisici inappagati e diritti non riconosciuti. Attraverso un profondo lavoro umoristico si cerca di demistificare la città, il potere, l’idea falsata di benessere alle quali questi villani hanno sacrificato tutto. Dove pensavamo di trovare un paesaggio confortante e bucolico troviamo crudeltà e oppressione. Così, cercando“l’allegrezza” siamo arrivati in cima all’albero della cuccagna per scoprire che i prosciutti e le altre vivande sono di plastica. Non resta che permettere alla risata di diventare esperienza critica su di sé e l’altro da sé, nel presente.”
Marta Dalla Via
Info e biglietti: Teatro Dino Buzzati_ Piazza Vittorio Emanuele, 2, Belluno - sabato 22 marzo ore 21:00. Prelazione abbonati dell'edizione di Belluno Miraggi 2022/23 fino al 7 febbraio scrivendo a
biglietteria@slowmachine.org biglietti disponibili a partire dall'8 febbraio: su Vivaticket oppure presso l'ufficio in Via del Piave: martedì, mercoledì e venerdì dalle 10.30 alle 13.30
Biglietti: info: 3290898743 - bigliettteria@slowmachine.org
Platea e Galleria Centrale: Intero 30 € – Ridotto* 28 €
Galleria Laterale e Loggione: Intero 20 € – Ridotto* 18 €
Per chi volesse sostenere le attività di SlowMachine è possibile acquistare dei BIGLIETTI SOSTENITORI “LOVE MIRAGGI” a 5 € in più o “SUPERLOVE MIRAGGI” a 10 € in più.
* Riduzioni fino ai 30 anni
Berggruen Arts & Culture è lieta di annunciare la mostra Controfacciata del fotografo tedesco Matthias Schaller, curata da Mario Codognato. La rassegna, allestita presso la Casa dei Tre Oci, sede veneziana del Berggruen Institute Europe, sull’isola della Giudecca a Venezia, sarà visitabile dal 5 aprile al 23 novembre 2025.
Noto al pubblico internazionale per la sua poliedricità artistica e per le sue grandi mostre monografiche come per esempio al Kunstpalast di Düsseldorf nel 2022, Matthias Schaller presenta alla Casa dei Tre Oci 28 fotografie della serie Controfacciata, molte delle quali sono state realizzate appositamente per l’occasione. Il lavoro di Schaller, che prende avvio nel 2004 a Venezia, ritrae l’anomalia architettonica della controfacciata dei palazzi veneziani, ovvero lo spazio anteriore/centrale dei piani nobili. Schaller lo fotografa in penombra, invaso da una luce folgorante che sbiadisce i colori degli arredi. Nella sua prospettiva, la controfacciata rappresenta un ponte tra passato e presente, tra tradizione e contemporaneità.
Riconosciuto per il suo approccio unico all'indagine fotografica, il fotografo tedesco ha scelto di raccontare Venezia come una città in una fase "invernale" del suo ciclo vitale. L'artista rigetta lo stereotipo di una città "morente", scegliendo invece di sottolineare il suo carattere in evoluzione, sospeso tra memoria storica e futuro di rinascita, trasformazione e possibile rinnovamento. Attraverso un uso sapiente della tecnica analogica, poi digitalizzata e rielaborata per enfatizzare i toni desaturati, Schaller cattura l'interazione tra l'architettura veneziana e l'atmosfera della città.
Le sue immagini non sono semplicemente vedute architettoniche, bensì composizioni poetiche che uniscono interno ed esterno, trasformando gli ambienti fotografati in "nature morte" metafisiche. I palazzi veneziani rivelano interni che dialogano con la luce bassa e i riflessi dell'acqua lagunare, creando un potente simbolismo tra il paesaggio urbano e l'esistenza umana. Come sottolinea Schaller stesso, «l’interno costituisce nella mia visione l’interpretazione di una realtà culturale; attingo alle controfacciate come farebbe uno storico che parte dal passato per guardare al presente».
Il progetto si colloca all’interno di una lunga tradizione che richiama maestri quali Carlo Naya e Carlo Ponti, ma trova anche echi contemporanei nel lavoro di artisti come Hiroshi Sugimoto. Schaller utilizza la fotografia come strumento narrativo, capace di creare quello che lui stesso definisce un «ritratto indiretto» di Venezia.
Matthias Schaller è nato a Dillingen an der Donau, in Germania, nel 1965. Si è laureato in Antropologia Culturale all’Università di Göttingen, Siena e Amburgo, presentando una tesi sul lavoro di Giorgio Sommer (Francoforte 1834 – Napoli 1914), uno dei fotografi di maggior successo dell’Ottocento. Il lavoro di Schaller è stato esposto, tra gli altri luoghi, alla Biennale di Venezia, alla Fondazione Giorgio Cini, alla Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro e al Museo del Vetro a Venezia, al Museo d’Arte Moderna e al Museo di Arte Contemporanea di Rio de Janeiro, al Picasso Museum di Münster, al Victoria & Albert Museum di Londra, al Wallraf-Richartz Museum di Colonia, al Museum Serralves di Porto, al Museum of Fine Arts di Boston, al SITE di Santa Fe, e al Kunstpalast di Düsseldorf. L’artista è stato insignito dei premi Fellowship - DAAD, Roma nel 1992, Fellowship - Tokyo Wonder Site, Tokyo nel 2008 e per tre volte, nel 2009, nel 2010 e nel 2020, del premio German Photobook Award. Schaller è attualmente presentato dalla Sonnabend Gallery (New York City). Matthias Schaller vive tra Venezia e New York. NB: in foto, ©-Matthias-Schaller,-Ca-Rezzonico,-2004-I-VG-Bildkunst,-Bonn-2025
In occasione della mostra, Marsilio Arte pubblica un ampio catalogo comprendente oltre 60 fotografie, con un saggio di Mario Codognato.
*** L’esposizione è visitabile gratuitamente il sabato e la domenica e nei giorni festivi; negli altri giorni sarà possibile solo su appuntamento.
Parallelamente alla mostra alla Casa dei Tre Oci, Palazzo Diedo, sede del Berggruen Arts & Culture, si prepara a ospitare nuove esposizioni, in particolare l’installazione permanente site-specific, a pavimento, dell’artista Piero Golia (Napoli, 1974), e, a maggio, un nuovo grande progetto con collaborazioni internazionali in occasione della 19.esima Mostra Internazionale di Architettura.
Dopo la lunga gestazione dello scorso anno in cui l’artista ha lasciato che lo spettatore assistesse all’“attesa” per la lavorazione della sua opera, prende vita Untitled (floor), l’opera site-specific concepita da Piero Golia per Palazzo Diedo. Facendo propria la tradizionale tecnica veneziana a terrazzo, l’opera si mimetizza nel pavimento del portego del piano terra rivelandosi esclusivamente al calare del buio. La provocazione, tipica del suo modus operandi, risiede nell’intrinseca richiesta di fiducia ma, come una magia a cui il bambino che è in ognuno di noi vuol credere, promette allo stesso tempo meraviglia.
Prima della grande riapertura di Palazzo Diedo a maggio, sarà possibile scoprire in anteprima l’opera di Golia, in occasione dell’inaugurazione su invito prevista il 4 aprile 2025.
Piero Golia, Untitled (floor), 2024-2025.Cortesia di Palazzo Diedo - Berggruen Arts & Culture, Venezia © Marco Cappelletti
Piero Golia. L'artista italiano Piero Golia, residente a Los Angeles dal 2002, è uno scultore di situazioni. Le sue opere – che a volte assumono forma fisica, spesso su scala architettonica, e altre sono immateriali – rappresentano dichiarazioni volte ad espandere le possibilità dell’arte. A Napoli, Golia ha studiato ingegneria chimica, apprendendo la trasformazione delle materie prime in potenti fonti di energia. I dipinti e le sculture di Golia fanno parte di importanti collezioni pubbliche e sono stati esposti nei principali musei internazionali, tra cui il Los Angeles County Museum of Art; Museo Stedelijk, Amsterdam; Witte de With, Rotterdam; e MoMA PS1, New York. Il suo lavoro è stato esposto all’interno del Padiglione Italia alla 53.esima Biennale Arte di Venezia.
Uffici stampa
Italia | Marsilio Arte - Giovanna Ambrosano | g.ambrosano@marsilioarte.it, ufficio.stampa@marsilioarte.it | +39 338 4546387
Internazionale | Bolton & Quinn - Erica Bolton | erica@boltonquinn.com | +44 (0)7711698186
MATTHIAS SCHALLER - CONTROFACCIATA - Casa dei Tre Oci - Fondamenta Zitelle, 43, Venezia
Sabato, domenica e festivi, dalle 10:00 alle 18:00. Negli altri giorni la mostra è visitabile solo su appuntamento. Ingresso gratuito
PALAZZO DIEDO - Preview dell’installazione di Piero Golia: 4 aprile 2024 (su invito) - Fondamenta Diedo, Cannaregio 2386, Venezia
Contatti: info@berggruenarts.org www.berggruenarts.org/it/
Allo straordinario attore GianMarco Tognazzi è affidato il compito di dar voce a Paul McCartney, per condurre l’ascoltatore in un viaggio tra le leggende e i misteri dei Beatles.
CortinAteatro, la stagione concertistica e teatrale ampezzana promossa e sostenuta dal Comune di Cortina d’Ampezzo, ideata e coordinata dall’associazione Musincantus, dedica l’appuntamento di domenica 2 febbraio, alle 20.45 all’Alexander Girardi Hall di Cortina d’Ampezzo, al gruppo musicale più importante e influente del ventesimo secolo con “Paul McCartney e i Beatles: due leggende!”, evento musicale che vede protagonisti il Duo Saverio Mercadante, composto da Rocco Debernardinis (clarinetto) e Leo Binetti (pianoforte), e l’attore GianMarco Tognazzi. L’appuntamento è organizzato in partnership con il Circuito Multidisciplinare Regionale Arteven.
Musica e parole tracceranno un itinerario emozionale attraverso le più celebri canzoni della band londinese, per accompagnare il pubblico nella conoscenza delle leggende e i dei misteri dei Beatles, il gruppo musicale più importante e influente del XX secolo secondo la rivista Rolling Stones. Non solo, secondo stime del Guinness dei primati, è il complesso musicale di maggior successo di sempre, con oltre un miliardo di dischi venduti. Una vera e propria leggenda.
Paul McCartney ricopre un ruolo fondamentale nell’ascesa e nella fortuna dei Beatles. Oltre ad aver contribuito al successo con la sua vena melodica, è l’autore di molte tra le canzoni più note e fortunate di tutto il repertorio dei Beatles, come Yesterday (1965), Michelle (1965), Eleanor Rigby (1966), Yellow Submarine (1966), Penny Lane (1967), She’s Leaving Home (1967), Lady Madonna (1968), Hey Jude (1968), Get Back (1969), Let It Be (1970).
Una leggenda è pure il Duo Saverio Mercadante, che traccerà la rotta del viaggio musicale. Rocco Debernardinis, diplomato in clarinetto e laureato in clarinetto basso, vanta numerose esibizioni in ambito nazionale ed internazionale; nel 2004 ha fondato il Trio Chalumeau, ottenendo numerosi riconoscimenti in importanti concorsi, ha ideato e curato l’incisione di vari progetti discografici e teatrali di successo con artisti del panorama musicale e televisivo italiano e nel 2015 si è esibito da solita al fianco del leggendario tenore Josè Carreras. Nel 2022 ha assunto la direzione artistica dell’Orchestra Sinfonica nel Tour italiano di Riccardo Cocciante. Leo Binetti, invece, è un pianista vanta una grande esperienza nel pop e nel rock, oltre che nel repertorio classico, e collabora con diverse orchestre e artisti di fama nazionale.
L’attore romano GianMarco Tognazzi sarà la guida del magico viaggio: leggendo e interpretando l’autobiografia di Paul McCartney, si rivivrà la carriera di sir McCartney, forse uno dei musicisti più conosciuti ed amati del pianeta, partendo dalla storia di quattro ragazzi di Liverpool che hanno lasciato un segno indelebile non solo nella storia della musica, ma hanno inciso, anche, sulla storia del cambiamento sociale.
I prossimi appuntamenti. Martedì 11 febbraio si esplorerà un genere musicale ancora diverso e si cambierà palcoscenico. Alle 18.30 l’appuntamento sarà alla Chiesa della Beata Vergine della Difesa di Cortina d’Ampezzo, dove si potrà assistere ad “Armonie sacre Risonanza celestiali”, appuntamento dedicato alle più celebri arie per soprano del repertorio sacro e lirico con l’organista Loris Serafini e il soprano Monica De Rosa. Il concerto è dedicato alla raccolta fondi per l'asilo parrocchiale di Cortina d'Ampezzo.
La rassegna è promossa e sostenuta dal Comune di Cortina D’Ampezzo e organizzata da Musincantus. CortinAteatro è sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla Regione Veneto, da RetEventi Provincia di Belluno, e viene realizzata anche grazie al contributo viene realizzata anche grazie al contributo del main partner Prosecco Doc e del location partner Audi, di CortinaBanca e de La Cooperativa di Cortina.
Biglietti: Infopoint di Cortina d’Ampezzo, Cooperativa di Cortina (reparto cartoleria), vivaticket.com
Info e programma: cortinateatro.it e canali social
Ufficio stampa Associazione Musincantus - Koiné Comunicazione | Ilaria Tonetto +39 348 8243386 | ilaria@koinecomunicazione.it
Curata da Guido Beltramini, Francesca Borgo e Giulio Manieri Elia, la rassegna propone un’affascinante indagine sulla concezione del corpo umano che si afferma nella Venezia del Rinascimento tra arte, scienza e cultura materiale. Corpi moderni esplora, più precisamente, il modo in cui, per la prima volta, il corpo è stato concepito quale campo d’indagine scientifica, oggetto di desiderio e mezzo di espressione di sé. Il Rinascimento segna, infatti, un punto di svolta in cui il corpo non è più solo una realtà biologica, ma una costruzione culturale, un elemento plasmato dalla scienza, dall’arte e dalle convenzioni sociali.
La mostra raccoglie straordinarie opere d’arte, alcune delle quali presentate in Italia per la prima volta, tra disegni, dipinti e sculture provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni internazionali e nazionali con capolavori di Leonardo da Vinci – di cui verrà esposto il celebre Uomo vitruviano –, Michelangelo, Albrecht Dürer, nonché Giovanni Bellini e Giorgione, accanto a strumenti scientifici, modelli anatomici, libri, abiti, miniature e oggetti di uso quotidiano.
«Corpi moderni – come raccontano i tre curatori – è una mostra che parla di noi, attraverso la lente d’ingrandimento del Rinascimento, quando si comincia a “svelare” il corpo, portando l’indagine scientifica sotto la pelle, e insieme a “velarlo”, allontanandosi da quello che siamo come dato biologico, per fare di noi stessi una costruzione, un atto recitato».
«L’esposizione – sottolinea, inoltre, Giulio Manieri Elia, direttore delle Gallerie dell’Accademia – viene sviluppata ponendo in relazione le eccezionali opere in prestito con alcuni dei capolavori del museo, valorizzando la collezione permanente e la tradizione figurativa e artistica veneta».
Il percorso è suddiviso in tre grandi capitoli. Il primo, intitolato “Il corpo svelato: conoscere”, approfondisce la scoperta del corpo umano come oggetto di studio scientifico e medico, che trova a Padova e Venezia due centri di rilevanza europea per la ricerca e per l’editoria.
Con l’occasione torna a essere visibile al pubblico, dopo sei anni, l’Uomo vitruviano di Leonardo, tra le icone delle Gallerie dell’Accademia e dell’intero patrimonio culturale mondiale. Il celebre disegno verrà per la prima volta accostato, da una parte, a un rilievo metrologico greco antico, innescando una riflessione sul concetto di “misura” e di “ideale”, che trova origini antichissime; e, dall’altra, verrà posto in dialogo con lo spietato realismo del rinomato Autoritratto di Dürer a corpo nudo, proveniente dalla Klassik Stiftung Weimar ed esposto per la prima volta in Italia.
La seconda sezione, “Il corpo nudo: desiderare”, analizza la rappresentazione del corpo come oggetto di sguardo e di desiderio. Da una parte, il corpo nudo femminile, raffigurato, secondo l’invenzione tipica del Rinascimento e che avrà fortuna fino ai giorni nostri, dalla Venere sdraiata e adagiata sul paesaggio. Dall’altra, il corpo maschile lirico, sofferente e sublime dei santi e degli eroi biblici, ritratti all’antica. Il desiderio del corpo che assicura discendenza e futuro è messo in scena da oggetti di ambito domestico, e da splendidi ritratti di giovani spose che, nascondendo un seno, invitano a un erotismo regolato, secondo una tradizione iconografica molto diffusa in ambito veneto. Enigmatico in tal senso il meraviglioso quadro di Tiziano, Gli Amanti, dalla collezione reale inglese di Windsor, dove il gesto dell’uomo che carezza il seno scoperto dell’amante è stato solo recentemente interpretato come un atto che sancisce il legame nuziale. In mostra, anche l’unica copia conosciuta dei “Sonetti lussuriosi” di Pietro Aretino (collezione privata) e una splendida cuffia da donna in arrivo dal Metropolitan Museum of Art di New York.
La terza e ultima sezione, “Il corpo costruito: rappresentarsi”, illustra il corpo come spazio di rappresentazione culturale. Vestiti, trattati di chirurgia, accessori di cosmesi e cura del corpo testimoniano la necessità dell’uomo e della donna rinascimentali di aderire a standard e modelli sociali che si riflettessero nella loro raffigurazione, attraverso uno specifico inventario di simboli e orpelli che definivano il maschile e il femminile. Tra i vari oggetti legati alla bellezza spicca un rarissimo scrigno del XVI secolo, una sorta di contemporanea e preziosa make-up box (collezione privata), col suo contenuto di specchi, profumi e oggetti della cura di sé, in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna.
Ma la rassegna indaga anche l’idea del superamento del corpo stesso, esponendo le armature e le protesi meccaniche utilizzate per la prima volta durante il Rinascimento per sostituire gli arti persi in guerra, corroborando la concezione del corpo quale campo della sperimentazione, della metamorfosi, della trasformazione. Il gesto, la mimica, l’esercizio fisico erano, del resto, finalizzati a forgiarlo, al di là del suo dato naturale.
Corpi moderni costituisce un viaggio nel corpo della prima età moderna, esplorando temi che solo erroneamente si intendono esclusivi del nostro tempo, avvicinando così i visitatori a questioni che dominano le scienze, le arti e i miti di oggi come di allora: la natura e il futuro dell’umanità, la sessualità e la riproduzione, la bellezza e l’invecchiamento, i confini dell’umano, l’identità.
L’esposizione sarà accompagnata da un ampio catalogo edito da Marsilio Arte, curato da Guido Beltramini, Francesca Borgo e Giulio Manieri Elia, con saggi di noti studiosi internazionali e italiani.
La mostra è promossa e organizzata dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia e da Marsilio Arte, con il contributo della Regione del Veneto e il sostegno dell'Associazione dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia, tramite la quale hanno contribuito: Scuola Piccola Zattere, Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Venetian Heritage, Save Venice, Comitato Austriaco Venedig Lebt, Associazione Amici dei Musei e Monumenti Veneziani.
Dal 1° febbraio sarà possibile acquistare il biglietto alla mostra online al seguente link: https://gallerieaccademia.eventim-inhouse.de/
Ufficio stampa Gallerie dell’Accademia di Venezia - Marsilio Arte | Giovanna Ambrosano: g.ambrosano@marsilioarte.it ; +39 3384546387 ufficio.stampa@marsilioarte.it
Gallerie dell’Accademia - Campo della Carità 1050, Venezia www.gallerieaccademia.it
È trascorso un mese da quando è stato lanciato Bellunesinelmondo.info, la versione digitale della storica rivista dell’Associazione Bellunesi nel Mondo (Abm) nata nel 1966.
In soli trenta giorni, Bellunesinelmondo.info ha raggiunto un pubblico globale: 59 Paesi nel mondo accedono al sito quotidianamente, un dato che dimostra l’interesse e la connessione dei bellunesi all’estero con le proprie radici. Tra i Paesi che registrano il maggior numero di lettori figurano gli Stati Uniti, seguiti da Irlanda, Brasile e Svizzera.
Un sito vicino alle comunità, dentro e fuori i confini - Il sito nasce con l’intento di rafforzare il legame tra i bellunesi che vivono all’estero e la propria terra d’origine, e a un mese dalla sua inaugurazione, questo obiettivo appare più che raggiunto. Oscar De Bona, presidente dell’Abm, ha dichiarato: «Con Bellunesinelmondo.info vogliamo essere ancora più vicini alle comunità di bellunesi residenti all’estero e tenerli aggiornati sull’evoluzione della nostra provincia e dei singoli comuni. Inoltre, abbiamo una sezione specifica per le comunità di bellunesi residenti all’estero, e quindi è un sito di interesse sia per chi è all’estero, ma anche per chi vive il territorio bellunese».
Il sito si distingue infatti per la sua bipolarità: da un lato, offre notizie e aggiornamenti sul territorio bellunese, con focus sui comuni e sull’evoluzione della provincia; dall’altro, mette in luce le storie di emigranti, in particolare i giovani bellunesi che vivono all’estero e rappresentano una nuova forma di emigrazione. Quest’ultimo aspetto è stato particolarmente apprezzato dai lettori, con le interviste ai giovani bellunesi all’estero che, in molti casi, sono diventate i contenuti più letti e condivisi nel primo mese di attività del sito.
Il successo degli articoli e delle interviste - Gli articoli che hanno riscosso maggiore interesse riguardano temi legati al territorio bellunese e alle testimonianze delle nuove generazioni. Le storie di giovani che, pur vivendo lontano dalla loro terra, mantengono un forte legame con la provincia, sono il cuore pulsante del sito. Bellunesinelmondo.info vuole essere un punto di riferimento per tutti coloro che, pur vivendo all’estero, desiderano rimanere aggiornati su ciò che accade a Belluno e nei suoi comuni, ma anche per chi è interessato a scoprire come i bellunesi nel mondo continuano a portare alto il nome della loro terra.
L’approfondimento sul territorio e le storie legate alle comunità bellunesi all’estero si confermano dunque come i temi più apprezzati e centrali del sito, che si propone come un importante canale di comunicazione per gli emigrati e i loro discendenti.
Un sito in crescita continua - Il sito Bellunesinelmondo.info è solo all’inizio di un lungo percorso. La qualità dei contenuti, la loro varietà e la capacità di rispondere alle esigenze di una comunità vasta e diversificata sono gli ingredienti che ne stanno decretando il successo. Le storie di chi ha deciso di partire, ma anche di chi ha deciso di rimanere, troveranno sempre più spazio, continuando ad alimentare una rete che non ha confini.
Il prossimo obiettivo per Bellunesinelmondo.info è consolidare il suo ruolo come punto di riferimento per tutti i bellunesi nel mondo, facendo crescere ulteriormente la sua visibilità e il numero di lettori in ogni angolo del pianeta.
Bellunesinelmondo.info non è solo un sito web, ma un ponte tra il passato e il futuro, tra chi è rimasto e chi è partito, tra le tradizioni bellunesi e il mondo che cambia. Un mese di attività che segna l’inizio di una nuova era per l’informazione digitale in provincia di Belluno promossa dall’Associazione Bellunesi nel Mondo.
Evento CiaspDoloMitica e CiaspInRosa 2025. Camminata non competitiva fra i boschi della Val Comelico con le Ciaspole; si terrà il giorno Domenica 16 Febbraio 2025.
Durante il percorso sono previsti dei punti di ristoro con degustazione di prodotti tipici locali.
L'evento collaterale CiaspInRosa sarà in collaborazione di Fondazione Veronesi per la lotta e la ricerca contro i tumori femminili.
Sito web www.ciaspdolomitica.it
Associazione "Sol Omnibus Lucet" - Claudio De Martin Topranin - Tel. 347 9115749
Da venerdì 24 gennaio a Dosson di Casier (TV) è in corso la 38^ Festa del Radicchio Rosso.
Per l'occasione, una nutrita compagnia di <<diversamente giovani>>, proveniente dalle zone di Feltre, Pedemontana e Belluno, ha preso parte all'iniziativa organizzata per domenica 26 gennaio dall'eclettico agricol-allevatore e cultore dall'arte dello zafferano, Remo Corona, partecipando compatti al "Pranzo con il Fiore che si mangia".
Tutto si è svolto nel migliore dei modi con piena soddisfazione per l'eccellenza del menù e il servizio impeccabile: degni dei migliori ristoranti.
La Festa si ripete per tre weekend a partire dal 24 gennaio e, come si legge dal programma completo, è una vera attrazione per i buongustai grazie alla Cucina dell'Associazione Produttori, che si sbizzarrisce con successo in una eccezionale varietà di ottimi piatti a base di radicchio.
Nelle foto alcune delle pietanze più apprezzate nel menù del 26 gennaio, con gli ottimi vini della Cantina Produttori Piave-Sile:
1 - Quiches ricotta e radicchio con fonduta montasio e zucca - Uno degli antipasti: Squisito !!!
2 - Rollè di anatra farcito al radicchio, servito con la sua riduzione al vino passito e patate novelle alla Mediterranea, Contorno radicchio rosso di dosson - Il secondo.
3 - Dolce della festa Creme caramel al radicchio - Il dessert: Fuori dal mondo, una cosa veramente particolare !!!
Al termine del pranzo, i 150 partecipanti, con rassegnazione, ma pienamente soddisfatti, si sono raccolti presso le corriere per il ritorno, ripromettendosi che non mancheranno a futuri altri appuntamenti a Dosson.
Giovedì 30 gennaio alle ore 15,30 ricorderemo la Giornata della Memoria.
Saranno con noi il prof. Giovanni Perenzin, presidente dell'Anpi, e la "Corale dei Senior" di Feltre.
L'evento si svolgerà all'Oratorio Parrocchiale (la saletta della sede in Fontana Vecia è troppo piccola).
In foto la locandina
Il programma
Ogni sabato mattina dalle 9:00 alle 11:30 - presso Agriturismo Rio Cavalli, via sagrogna, 74 – belluno. Su prenotazione, a numero chiuso: 348 8937 904 giovanna.dorigo@libero.it
Le attività:
> sabato 25 gennaio - BRACCIA leggere
> sabato 15 febbraio - GAMBE agili
> sabato 15 marzo - PIEDI stabili
> sabato 12 aprile - connessioni COLLO e RESPIRO
Lo Staff:
Giovanna Dorigo, insegnante certificata di Metodo Feldenkrais®, Integrazione Posturale®, Anatomia per il Movimento®, Mindfulness Self Compassion®. Psicologa (n. 8860/1999 Ordine del Lazio. NON più iscritta dal 2025 per scelta) con formazione in psicoterapia a mediazione corporea (Vegetoterapia Carattero Analitica secondo Wilhelm Reich)
Il Carnevale di Venezia è uno degli eventi più iconici e noti al mondo. Con le sue maschere tradizionali, i costumi sontuosi e un'atmosfera unica che coinvolge tutta la città, è tra le celebrazioni di carnevale più belle al mondo. Se quest’anno vuoi parteciparvi, ecco tutto quello che c'è da sapere sul Carnevale di Venezia 2025 e come pianificare la visita.
Storia e tradizioni del Carnevale di Venezia - Il Carnevale di Venezia ha origini antiche che risalgono almeno al lontano XI secolo, quando veniva celebrato come un periodo di festa e libertà prima della Quaresima. Questa tradizione, amatissima anche dagli antichi romani, fu ufficialmente riconosciuta nel 1296, quando il Senato della Repubblica di Venezia dichiarò il giorno precedente la Quaresima come giorno festivo. Per questa ragione, durante il Medioevo e il Rinascimento, il Carnevale divenne un evento di grande importanza, che durava ben sei settimane: dal 25 dicembre al Mercoledì delle Ceneri.
Le maschere veneziane, simbolo inconfondibile, erano originariamente utilizzate per permettere ai cittadini di celare la propria identità e mescolarsi liberamente tra le diverse classi sociali. Le maschere erano fatte di argilla, cartapesta, ma anche gesso o garza. Gli artigiani che le producevano vennero riconosciuti ufficialmente nel 1436 ed erano giustamente noti come “mascareri”. Le maschere storiche più celebri includono la Bauta, che era completata da un matello scuro chiamato tabarro. Popolarissima anche la Moretta, ovvero una maschera di velluto scuro da abbinarsi a un cappellino.
Quando inizia il Carnevale di Venezia? - Il Carnevale di Venezia è un evento comprensibilmente atteso con trepidazione. Per l'edizione del 2025, prenderà il via ufficialmente il 14 febbraio e terminerà il 4 marzo. Quest’anno il Carnevale ha come tema “Il tempo di Casanova”, in quanto la città celebra i 300 anni dalla nascita di Giacomo Casanova. Gli eventi in programma si terranno sia in laguna che in molte località della terraferma.
Carnevale di Venezia 2025: il programma completo - Il programma del Carnevale di Venezia 2025 sarà ricco di eventi che celebrano la cultura e le tradizioni della Serenissima. Gli eventi principali includeranno feste, concerti dal vivo nelle piazze principali della città, spettacoli teatrali e laboratori artistici. Il programma sarà il seguente:
> Venerdì 14 febbraio: sarà inaugurato il palco di Piazza San Marco, ci sarà la Venice Carnival Street Show e verrà organizzata la notte di San Valentino.
> Sabato 15 febbraio: ancora eventi del Carnevale diffuso, ma anche laboratori e spettacoli teatrali.
> Domenica 16 febbraio: ci sarà il Corteo Acqueo del Carnevale 2025, oltre a parate in strada.
> Venerdì 21 febbraio: alle ore 19 ci sarà l’Arsenale Water Show, uno spettacolo che ripercorrerà la vita di Casanova in uno dei luoghi da visitare a Venezia.
> Sabato 22 febbraio: ci sarà la cena ufficiale di Carnevale presso Ca’ Vendramin Calergi. Inoltre, a partire dalle 15:30 ci sarà la Festa delle Marie, con il famoso corteo acqueo. Alla fine della sfilata, le 12 Marie saranno presentate sul Palco di Piazza San Marco.
> Domenica 23 febbraio: sarà l’occasione per rivedere la sfilata e lo spettacolo all’Arsenale, nonché la cena di Carnevale. Eventi che si ripeteranno anche durante i due weekend successivi.
Per scoprire tutti gli eventi in città e nei dintorni si può consultare il sito ufficiale del Carnevale di Venezia.
Quando conviene andare a vedere il Carnevale di Venezia - Per godere appieno del Carnevale, evitando di trovare troppa folla, considera di visitare Venezia durante i giorni feriali all'inizio del Carnevale. Inoltre, vale la pena pernottare per partecipare agli eventi serali in piazza o alle feste private. Se vuoi vivere i momenti clou del Carnevale, potresti considerare di visitare Venezia in corrispondenza dell’apertura, della Festa delle Marie o in occasione del Martedì Grasso, che quest’anno sarà il 4 marzo, giorno di chiusura del Carnevale.
Alcune curiosità sul Carnevale di Venezia - Molti conoscono alcune delle principali curiosità su Venezia, ma alcuni degli aspetti più interessanti del Carnevale potrebbero essere meno noti. Queste celebrazioni offrivano una libertà assoluta, tanto da sfidare ogni regola o convenzione. Tant’è che tutti potevano partecipare sullo stesso piano, arrivando per sino al Doge. Tuttavia, le maschere dovevano seguire un codice di condotta e delle regole. Non potevano parlare di norma, se non sussurrando e si esprimevano a gesti. Le maschere, inoltre si inchinavano in segno di rispetto. Il Carnevale è una tradizione codificata e resistente: dopo che fu bandito da Napoleone, ritornò in pompa magna due secoli dopo, nel 1979. Inoltre, il Carnevale nella città lagunare significa anche esenzione totale dal lavoro: chi veniva colto in “flagrante” veniva arrestato o, ancor meglio, costretto a bere fiumi di vino.
L’esposizione dedicata a Mario Raciti rende omaggio al maestro milanese e raccoglie una serie di lavori inediti degli anni sessanta, periodo nel quale l’artista si contraddistingue per l’individualità del suo lavoro che lo renderà riconoscibile fino ai lavori più recenti. Dai lavori “Per Eden” dei primi anni sessanta, al grande “Eden” del 1962, giardini-sesso che s'involano, fino alle successive Teleferiche, Tunnel, Antenne, Fari, Radar, Percorsi, Spiritelli, Autoritratti sui Trampoli, tutti simboli che già in quel periodo mirano ad andare oltre alle strettoie dell’arte (e della società) di quel tempo, nel tentativo (mai concluso) di ri-partire dai cocci della grande arte alla ricerca della dimensione più umana. Concetti che rimangono tuttora attuali e più che mai presenti nel sentito dell’artista e nel suo lavoro. Dietro ad una apparente semplicità e giocosità, analizzando attentamente questi lavori, così lontani nel tempo ma allo stesso modo così attuali, ci troviamo di fronte a segni vaganti nel dubbio delle superfici, all’incessante bisogno di fuga e di evasione, alla ricerca di nuovi spazi infiniti, dagli abissi alle vette, sempre in bilico, così come in bilico è la vita dell’uomo, tra fugaci momenti di felicità e drammatiche profondità. La mostra vuole essere un omaggio all’indagine, sofferta e profonda, dell’attività di questo artista “acrobata sopra la storia dell’arte” (cit.Vanoni).
Mario Raciti (Milano 1934) è un pittore italiano.
È considerato uno dei maestri del Simbolismo Astratto della pittura del dopoguerra milanese, ha esposto alla Biennale di Venezia, in diverse Quadriennali di Roma, al PAC di Milano, al MART di Rovereto, alla Permanente di Milano ed in altre importanti sedi istituzionali in Italia e all’estero. Vive e lavora a Milano. Dopo gli studi in giurisprudenza e due anni di pratica legale, spinto da “una necessità potente”, decide di intraprendere la strada della pittura nonostante le profonde perplessità del padre. Sarà uno zio mercante di pittura figurativa a commissionargli i primi quadri ispirati a Filippo De Pisis e Angelo el Don. La lettura, la poesia, la scrittura che lui stesso pratica ma anche la musica classica (frequenta assiduamente il Teatro Alla Scala fin dai tempi di Maria Callas e Wilhelm Furtwängler) sono dei leitmotiv che guidano la formazione intellettuale dell’artista fin dall’adolescenza. Comincia a farsi notare alle prime mostre già dal 1951. Nei primi anni sessanta si interessa ai simbolisti astratti come Arshile Gorky e Osvaldo Licini, Alberto Giacometti e ai pittori che orbitano al Salone Annunciata. Nel 1966 anche il giovane Giorgio Marconi, amico di studi che inizia in quegli anni la sua avventura di mercante, lo presenta nella sua appena nata galleria “Studio Marconi” (oggi Studio Marconi ’64 - Fondazione Marconi), uno dei luoghi di riferimento dell’arte italiana in cui si svilupparono tra gli altri Enrico Baj, Lucio Del Pezzo, Emilio Tadini, Gianfranco Pardi, collaborazione in mostre collettive che continuerà anche nel 1976, nel 1988 e nel 2002. Antonio Mazzotta, collezionista e ideatore dell’omonima Fondazione, rimane folgorato dalle opere di Raciti e stipula un contratto con l’artista. Successivamente altri noti collezionisti lo includeranno tra le loro raccolte come Gianfranco Ferrè e Carlo Jucker a Milano, Fondazione VAF, Domenico Talamoni e Giuseppe Merlini.
Nel 1964 la Galleria Il Canale di Venezia allestisce la sua prima personale, qui conosce Giuseppe Marchiori, scopritore di Osvaldo Licini e critico d’arte considerato con Lucio Fontana l’iniziatore del Movimento Spazialista nel 1946 e che fu a Venezia il fulcro aggregativo da cui poi si sviluppò il movimento con Giuseppe Capogrossi, Tancredi Parmeggiani, Virgilio Guidi, Gianni Dova, Emilio Vedova e altri. A Milano Marco Valsecchi, storico critico d’arte si interessa fortemente al suo lavoro, come Roberto Sanesi e Alberico Sala. In quel periodo Mario Raciti frequenta i poeti e critici d’arte Renzo Modesti, Basilio Reale e Cesare Vivaldi. Dal 1968 collabora con la Galleria Morone 6 di Enzo Spadon che organizza 8 personali dell’artista in tutta Italia. In questi anni molto prolifici e di grande intensità collabora a Milano con importanti galleristi. Ricordiamo il Salone poi Centro d’Arte poi Spazio Annunciata, la Galleria Bergamini, la Galleria Solferino, la Galleria San Fedele, la Galleria San Carlo, la Galleria Falchi, l’Ars Gallery, la Galleria Manzoni, lo Spazio Elm a Roma la Galleria Contini, Editalia poi Edieuropa, lo Studio Reggiani e la Galleria Giulia, Il Bulino a Torino La Bussola, la galleria Weber e la Galleria Peola, a Genova la Galleria Rotta, la Galleria Rafanelli e la Galleria La Polena, a Favaro Veneto Le Gallerie Orler. Nel 2008 diventa membro dell’Accademia Nazionale di San Luca in Roma (attuale presidente Carlo Lorenzetti), che comprende tra i soci i nomi più importanti dell’arte contemporanea italiana. Socio Artista della Società per le Belle Arti e Esposizione Permanente di Milano. Espone in tutta Italia e all’estero in sedi istituzionali e private. In questo elenco non si nominano le gallerie all’estero (Francoforte, Graz, Huston, Parigi, Auvernier, Monaco di Baviera, Anversa…) e in altre città italiane.
Le sue opere sono conservate nelle collezioni permanenti del MART Museo di Rovereto (Donazione Damiano e depositi del Museo), al Museo della Permanente di Milano - Civiche Raccolte d’Arte di Milano, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova, Galleria d’Arte Moderna di Modena, CSAC di Parma, al Museo di Conegliano, al Museo Civico di Maccagno, al Museo Civico di Vicenza (Donazione Ghiotto), al Museo del Novecento di Milano (Donazione Jucker), alla Fondazione Banca Intesa Sanpaolo - Gallerie d’Italia di Milano, al MAGA di Gallarate, alla Galleria d’Arte Moderna di Arezzo, al MAMBO Museo di Arte Contemporanea di Bologna. Ha esposto in circa 120 personali in sedi istituzionali e accademiche e private.
Cicli pittorici 1951-2017 - Dagli anni cinquanta alla fine dei Sessanta. La pittura di Raciti si esprime attraverso un mondo favolistico composto di oggetti, di cose provenienti da “fuori” (e dunque da dentro, da una visione “immanente” che noi abbiamo della realtà) ecco dunque Eden, antenne, fari, sonde, giostre, circuiti, teleferiche, tunnel, percorsi. Dal 1967 al 1970 “Spiritelli”. Questa fase nasce dalla necessità di fuggire da un momento storico e culturale che Raciti sente profondamente e dolorosamente lontano dalle sue aspirazioni e dal suo sentire. Crea dunque un nuovo universo fatto di figure fantastiche e di giochi con figure para-umane, dispettose, “cattivelle”, un mondo che si ribella alle rigide regole di quegli anni, costituito da categorie, da norme inderogabili, da chiusure nettissime nei confronti dei non allineati, lo fa in favore di “uno spazio di libertà dove sia possibile accoppiare un carciofo con la luna” Dal 1970 al 1982 “Presenze-Assenze”. Raciti sviluppa più compiutamente una pittura costituita da antinomie e contrasti, tra conscio e inconscio, tra interno ed esterno di noi stessi, al di qua e al di là del quadro, tra significato e significante. Una pittura di eventi che portano alle angosce dell’inesplorato, dell’Oltre, dell’Imprendibile. Finisce il “gioco” e si apre un viaggio attraverso dimensioni sconosciute, in cui chiari e scuri si delineano con più nettezza per sottolineare i contrasti tematici. Dal 1982 al 1989 “Mitologia”. La complessità spaziale aumenta, Raciti si misura con l’evocazione frammentata e allusiva del Mito, rivisitando i racconti e i sogni ancestrali dell’uomo. Icaro, Prometeo, Giove, …sono usati per raccontare altro, per andare ad esplorare oltre le immagini. Inoltre è presente l’aspetto dell’Eros come congiunzione impossibile tra due esseri, come immagine della inappagabilità. Dal 1990 al 2006 “Misteri”. La visione della Teca di San Zeno a Verona illuminata nel buio durante una visita a porte chiuse lo colpisce fortemente. L’esplorazione dell’artista diventa più “sotterranea” come se gli elementi non si muovessero più “sopra la tela” ma emergessero “dalla tela”, sussiste una logica di “affioramento” degli eventi attraverso la tecnica delle sovrapposizioni, la stesura di “faglie” che rendono il senso di “permeabilità” della composizione. Dal 2007 al 2012 “WHY. I Fiori del profondo”. I Fiori del profondo sono una rivisitazione metaforica del mito di Persefone che portando i fiori sulla Terra torna a comunicare con la madre Demetra ma solo in primavera. La domanda “Why?” allude all’interrogativo “perché mi hai abbandonato?” che si pone Cristo in croce. Dunque un momento di indagine del Sacro non religiosa ma relegante che non ha nulla di confessionale ma è un’immagine trasposta nel campo visionario della metafora che permette all’artista di interrogarsi sulla sofferenza fisica del corpo nella trascendenza della realtà, che rimane misteriosa, dolorosa, da svelare. Dunque il Dubbio come elemento cardine dell’indagine umana. Dipinti in cui gli spazi bianchi sono piuttosto estesi in un respiro compositivo generale frammentato e con colori vibratili e trasparenti. . Dal 2012 al 2016 “Una o due figure”. Il ciclo pittorico più recente di Raciti è un viaggio funambolico attraverso le figure della memoria e del desiderio. Una specie di sintesi costruita da anagrammi (concettuali) che esprime visioni corporee. L’osservatore viene coinvolto in complessi percorsi in cui l’artista stesso come uomo si frammenta attraverso le immagini della sua mente. Per ultime le “Fonti”, un ciclo che più di altri pone Raciti di fronte a sé stesso, a tutto quello che ha creato in sessant’anni di pittura e che ha provato in novant’anni di vita.
Il Giubileo rappresenta un momento di grande significato. Dal 24 dicembre 2024 al 6 gennaio 2026, saranno organizzate celebrazioni che includono l'apertura delle Porte Sante, simbolo di perdono e di grazia. Durante l’Anno Santo, i pellegrini di tutto il mondo si riuniranno a Roma per partecipare a una serie di incontri che celebrano la fede, la speranza e la carità. Il Giubileo del 2025 è un evento importantissimo per la Chiesa Cattolica e per i fedeli.
Cos'è e ogni quanti anni c'è il Giubileo - Il Giubileo è tradizionalmente celebrato ogni quarto di secolo. La tradizione di stabilire un Anno Santo per conseguire l'indulgenza risale al 1300, quando fu indetto da Papa Bonifacio VIII, ma è solo dal pontificato di Papa Paolo II che l’intervallo tra un Giubileo e un altro fu portato a venticinque anni. Tuttavia, ci sono stati Giubilei straordinari che sono stati indetti in occasioni speciali, come quello del 1983 per il 1950º anniversario della Redenzione o il Giubileo della misericordia del 2016.
Come partecipare al Giubileo 2025? - Per partecipare a uno dei grandi eventi del Giubileo 2025, sarà necessario prenotarsi con largo anticipo. Il primo passo consiste nel richiedere la Carta del Pellegrino, una tessera digitale gratuita e personale che permetterà di accedere al sistema di prenotazione. Questa carta offrirà anche vantaggi come sconti su trasporti, alloggi, ristoranti ed eventi culturali.
Una volta ricevuto il QR code associato, sarà possibile registrarsi agli eventi rispettando le scadenze previste. La registrazione potrà essere effettuata sia come singolo partecipante sia come capogruppo, anche per piccoli gruppi. Tutte le operazioni necessarie potranno essere eseguite comodamente sul sito ufficiale.
Dove si trovano le Porte Sante del Giubileo 2025 - Le Porte Sante sono i simboli principali del Giubileo, rappresentando l'ingresso verso una nuova vita spirituale. Durante il Giubileo del 2025, le Porte Sante saranno aperte in diverse basiliche di Roma. Tra queste, la Basilica di San Pietro è forse la più nota, oltre a essere la prima a essere aperta dal pontefice. Oltre a San Pietro, le altre basiliche papali di Roma come San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura avranno le loro Porte Sante aperte. Contemporaneamente all’apertura di questi maestosi portali, poi, sono stati completati molti degli interventi urbani per semplificare gli spostamenti e abbellire le zone della città interessate dal Giubileo.
Le chiese giubilari a Roma e in Italia - Le chiese giubilari sono luoghi di grande importanza spirituale durante l'Anno Santo, rappresentando mete di pellegrinaggio e preghiera. Nella Capitale, le basiliche papali sono punti cardine, ma in realtà ci sono ben 13 chiese giubilari a Roma, molte delle quali situate in pieno centro storico. Oltre a Roma, le chiese giubilari in Italia sono molte. Ogni diocesi, infatti, elegge alcune delle chiese più rilevanti dove i fedeli possono recarsi senza raggiungere necessariamente Roma e il Vaticano. Tra le più famose si possono menzionare il Duomo di Milano, la Basilica di Sant’Antonio a Padova, la Cattedrale di San Gennaro a Napoli e la Cattedrale di San Giovanni Battista a Torino.
Le date importanti del Giubileo 2025 - Il Giubileo 2025 è un evento ricco di appuntamenti significativi che si snodano lungo un arco temporale di un anno. Durante questo periodo, il calendario degli eventi sarà denso di appuntamenti religiosi e culturali. Tra i momenti salienti vi saranno le celebrazioni delle principali festività liturgiche, incontri ecumenici e conferenze internazionali. Inoltre, verranno organizzati eventi speciali dedicati a determinate categorie. Il programma completo del Giubileo 2025 prevede numerose ricorrenze. La prima di queste, dopo le aperture delle Porte Sante a inizio mese, sarà il Giubileo del Mondo della Comunicazione. Seguiranno, nei prossimi mesi, il Giubileo delle Forze Armate, il Giubileo delle Persone con Disabilità (Aprile), il Giubileo dei Lavoratori (maggio), fino al Giubileo dei Giovani, dal 28 luglio al 3 agosto.
Quali sono i migliori quartieri dove dormire durante il Giubileo - Il Giubileo 2025 attirerà milioni di pellegrini a Roma, rendendo fondamentale scegliere il quartiere giusto per il tuo soggiorno. La Città Eterna offre una varietà di opzioni che si adattano a diverse esigenze e budget. Tra i vari quartieri dove dormire a Roma durante il Giubileo bisogna menzionare:
> Centro Storico: la posizione centrale ti permetterà di raggiungere facilmente le principali basiliche giubilari e partecipare agli eventi del Giubileo 2025. Inoltre, potrai approfittarne per visitare le bellezze della Capitale.
> Trastevere: dal celebre quartiere di Trastevere la Basilica di San Pietro è raggiungibile a piedi. Inoltre, alloggiare qui ti darà la possibilità di esplorare ristoranti tradizionali e passeggiare tra i vicoletti di Roma.
> Prati: quartiere residenziale situato vicino alla Città del Vaticano, Prati è elegante e tranquillo, oltre a essere ben collegato grazie alla metropolitana.
> Monti: uno dei quartieri più antichi di Roma, è in una posizione centrale che ti consente di raggiungere rapidamente i luoghi del Giubileo, oltre a essere vicino alla stazione termini e al Colosseo.
Una volta individuati i quartieri più adatti, puoi consultare Rentalia per scoprire le offerte più recenti in merito alle case vacanza a Roma.
Una vasta depressione polare alimentata da aria fredda proveniente dal Nord Atlantico porterà piogge diffuse e nevicate abbondanti sulle Alpi a partire dai 700-800 metri di quota. Il culmine potrebbe verificarsi venerdì 31 gennaio, con la formazione di un ciclone mediterraneo. Questo fenomeno sarà accompagnato da piogge torrenziali e raffiche di vento che supereranno i 100 km/h, colpendo in particolare le coste del Sud Italia. Le perturbazioni continueranno nei primi giorni di febbraio.
Leggende e cultura popolare si intrecciano con un quadro climatico anomalo: niente gelo intenso, ma maltempo diffuso, un possibile ciclone mediterraneo e temperature sopra la media.
Secondo la leggenda, una merla bianca si rifugiò in un camino per sfuggire a un improvviso gelo, uscendone con le piume nere, colore che conservò per sempre. La tradizione popolare vuole che, se questi giorni sono particolarmente freddi, la primavera sarà precoce; se invece sono miti, l’inverno durerà più a lungo.
Le previsioni per il 2025 In Veneto, le condizioni saranno meno rigide rispetto alla tradizione:
29 gennaio: Piogge intermittenti, temperature tra 6°C e 12°C.
30 gennaio: Cieli nuvolosi, con valori tra 4°C e 11°C.
31 gennaio: Ancora nuvoloso, con un lieve calo delle temperature tra 3°C e 12°C.