"Necronomicomix" vampiri, lupi mannari, zombi, alieni e altre sfigate creature della notte
Titolo: Necronomicomix
Editore: Franco Cosimo Panini
Collana: I fumetti di Comix
Dati: 158 pp; brossurato
Anno: 2017
Prezzo: 15,00 €
Isbn: 9788857013282
Su Scuola di Fumetto la recensione del Necronomicomix
Roberto Totaro è un autore affermato da anni, che si rivolge ad un pubblico ampio e fedele.
La strada del fumetto comico, a strip, ha avuto e ha ancora momenti difficili, in Italia. Sono pochi gli spazi per pubblicare strisce e vignette. A parte "Linus" con una sua linea molto americana, da tempo sono scomparse le riviste adatte e i quotidiani non hanno mai avuto un vero interesse. Dunque, se non si è dei nuovi blogger o youtuber, restano i libri. Totaro (che firma Tot), pubblica da molti anni in Italia con Panini, in particolare la sua più nota serie Nirvana.
Questo libro invece raccoglie strisce tutte dedicate ai mostri, ai vampiri, agli zombi, ai licantropi, legandoli a situazioni di vita quotidiana e al nostro presente.
La sua non è satira, ma ironia di costume. Fa ridere, ed è un aspetto prezioso e raro. In particolare necronomicomix si rivolge anche ai ragazzi, portandoli a scherzare con i tanto amati mostri. Un godibile volume per risollevarci dalle pene quotidiane.
(B. M.)
Recensione apparsa sul Gazzettino dell'11 ottobre 2017
Presentata alla festa del Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudo scienze l'ultima fatica del fumettista bellunese dedicata a morti viventi, lupi mannari e creature della notte: si intitola Necronomico
I lupi mannari non esistono. Secondo loro Dove presentare il nuovo libro su vampiri, zombie, lupi mannari e creature della notte se non alla festa del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze? Pronti via e Roberto Totaro lo ha fatto. È lì, alla festa del Cicap che domenica mattina a Cesena il fumettista bellunese ha presentato in anteprima Necronomicomix, la sua ultima terrificante fatica: strisce umoristiche in salsa horror. «Da bambino leggendo Zio Boris di Alfredo Castelli mi dicevo: un giorno farò anch'io un fumetto umoristico dell'orrore - racconta Tot - Ebbene, non solo domenica l'ho presentato, ma di fianco a me avevo proprio Alfredo Castelli, a cui tra l'altro il fumetto è dedicato insieme a Dario Argento e altri.
Ma cosa ci faceva Totaro al Cicap
"Parlando di paranormale, alieni e lupi mannari necronomìcomìx era decisamente centrato. In realtà tutto nasce dalla prefazione, scritta da Marco Ciardi, professore di Storia della scienza all'Università di Bologna nonché membro proprio del Cìcap. Uno che dei massimi esperti Internazionali su Atlantide,ma che ha scritto libri pure sugli alieni e altri temi riferibili al paranormale. Così, per presentare Il fumetto, sono andato in casa sua. La cosa divertente è che quello famoso è lui"
Nelle librerie il libro quando arriverà?
"Quale giorno migliore del lnovembre? Lo presenteremo a Lucca, al Lucca Comix da l I al 5 novembre e contestualmente uscirà nelle librerie. Sono 170 pagine di strisce autoconclusive".
Dove si colloca tra Nirvana e L'uomo della strada?
"Decisamente verso Nìrvana. E' quel genere di umorismo, il mio umorismo. Con l'anziana signora però che svolge il ruolo di personaggio ponte con L'uomo della strada. Lei è tornata, non poteva mancare".
Cicap e il tuo Nirvana... Tra il serio e il faceto insomma.
"Loro sono molto seri, e lo erano anche domenica. Fino a quando sono arrivato io, poi è scaduto tutto quanto (ride, ndr).
In realtà come molte persone intelligenti, sono dotati di autoironia. Oltre a me c'erano anche altri comici, ad esempio RaulCremona che mi ha ammazzato dal ridere facendo Silvano il mago di Milano. Risate a parte il Cicap è specializzato nello scoprire Imbroglioni, bufale, avvistamenti Ufo inverosimili etc... ed essendo il mio un libro sui lupi mannari, i vampiri e altre creature della notte mi hanno invitato per una serata meno scientifica e più divertente".
La loro posizione scientifica sui lupi mannari?
"Danno per scontato che non esistano, ma io invece ci credo. Semplicemente ho evitato di dirlo lì".
Alessandro De Bon
Pubblicato il 28 ottobre 2017 da Antonio Napolitano
Il titolo di questo libro è dedicato agli appassionati dello scrittore statunitense H.P. Lovecraft, ma piacerà anche a tutti gli appassionati di umorismo perché alieni, zombi, licantropi, vampiri e altre innominabili creature della notte non sfuggiranno alla matita irriverente dell’autore, che li conosce da vicino, cresciuto com’è a pane e film horror. Attenti però: chi leggeva il Necronomicon dell’arabo pazzo Abdul Alhazred rischiava di morire pazzo, cosa succederà a chi leggerà questo Necronomicomix?
Nel 1979, a seguito di un corso di scrittura creativa dal titolo “Temi della letteratura soprannaturale” che aveva tenuto all’Università del Maine, Stephen King decise di scrivere il saggio Danse macabre "omaggio agli autori di narrativa fantasy che non hanno avuto la mia stessa fortuna, forse perché nati nel momento sbagliato". Il libro del celebre
autore che ha ridefinito il genere (horror ma non solo) è una sorta di guida che esplora i meandri oscuri e profondi della scrittura artistica dell’orrore evidenziandone quattro archetipi peculiari quali il Vampiro, il Licantropo, la Cosa Senza Nome e il Fantasma.
Sulla stessa falsariga e negli stessi torbidi meandri del maestro King si infila Roberto (Tot) Totaro, autore e disegnatore celebre tra l’altro per la serie Nirvana. Dopo il successo dell’ultimo libro, L’uomo della strada (ovvero un omino che cammina da solo, contraltare del filosofo che a differenza di quest’ultimo non si fa domande, non perché non sa dare le risposte, ma perché sa che le risposte non ci sono), l’autore ripropone la stessa struttura di vignette nel formato 24 x 19 cm per Necronomicomix. Vampiri, Lupi mannari, Zombi, Alieni e altre sfigate creature della notte (Franco Cosimo Panini Editore).
Proprio nel sottotitolo del libro, e nello specifico in quell’aggettivo che qualifica le “creature” è chiaramente espresso il senso profondo del lavoro di Tot. Mentre infatti per King i vari tipi di mostri sono metafore delle nostre paure, archetipi sociologici, psicanalitici e quant’altro, ma che hanno un loro fascino che incute un timore in un certo senso reverenziale (ne siamo impauriti, ma in realtà profondamente innamorati), per il creatore dell’“uomo della strada” invece siamo noi umani a rappresentare le paure per quelle povere e appunto “sfigate creature”.
Lupi mannari, zombi o serial killer che vorrebbero semplicemente intimorire o fagocitare con la massima tranquillità un essere umano, vengono invece spazientiti e scoraggiati dal moderno uso continuo e disturbante di cellulari e social network. Così come gli alieni, brutti e indifesi, venuti ad occupare la nostra Terra, in pace o per conquista non importa, realizzano ancor prima di scendere dall’astronave e mettere piede a terra, che è meglio tornare subito al loro pianeta.
La metafora horror diventa così essa stessa parodia, come grottesco diventa anche l’eccessivo ricorso a stantie banalità nei confronti delle povere e sfruttate creature aliene e mostruose dei cui diritti e rivendicazioni Tot si fa portavoce. Ma non è solo l’ironia sugli stereotipi, più che altro ad emergere è invece la profonda passione che l’autore bellunese ha per il cinema e la letteratura che li ha partoriti. Si perde il conto infatti nella lettura del numero delle citazioni di film, riferimenti a scene cult, libri horror e fantascienza. Non a caso nella postfazione Totaro mettendo scherzosamente le mani avanti per ipotetiche richieste economiche per violazioni di copyright, confessa tutte le sue fonti di ispirazione e di formazione. Carpenter, Romero, Argento, Cronenberg, Craven, solo per citarne alcuni.
Tutti autori di temi e ambientazioni cari per Tot, che si è formato all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove si è laureato proprio con una tesi sul disegno nella fantascienza. Totaro si conferma un umorista sagace e genuino, non solo grazie ai dialoghi e alle battute, ma anche per l’utilizzo di un tratto grafico pulito e sintetico, capace di racchiudere il senso comico della vignetta con pochi ma efficaci elementi di scena, senza iperboli né manierismi ma con il semplice e chiaro obiettivo di strappare un sorriso al lettore.