Via Mezzaterra
Ora , lasciandoci alle spalle Piazza delle Erbe, percorriamo Via Mezzaterra, una via in leggera pendenza, l'antico "cardo massimo" della città romana.
Qui ci sono dei bei palazzi rinascimentali da ammirare: sulla sinistra troviamo il Palazzo Agosti che è formato da due corpi.
Il primo, Palazzo Varola, fa angolo con Via Valeriano e presenta un'alta e stretta facciata con elementi architettonici che richiamano l'adiacente Palazzo Costantini.
Descrizione dei palazzi da Piazza Mercato all'incrocio con via Sant'Andrea
Il secondo corpo o Caserma della Finanza Zorzi, già poste austriache fino a metà dell'Ottocento, è un notevole palazzo cinquecentesco. Le finestre sono ad arco a tutto sesto lavorato a rilievo, bello il Portale "ad arco a tutto sesto in pietra sormontato da una robusta cornice che si estende più assottigliata a cappello delle finestre laterali." (De Bortoli, Vizzutti, Moro)
Subito dopo c'è Palazzo Luzzato (ex Poste austriache), elegante, da poco restaurato e ridipinto con un vivace color rosso.
Proseguendo lungo la via ammiriamo, a sinistra, Palazzo Batti - Vinanti impreziosito da due trifore che scandiscono il ritmo ascendente del gotico veneziano."
La facciata ha una composizione asimmetrica: al primo piano una trifora trilobata con colonne centrali, presenta una porta centrale di accesso all'elegante poggiolo. Sulla sinistra delle trifore ci sono 2 monofore sempre trilobate.
La trifora del secondo piano si restringe con un bellissimo effetto prospettico, per chi guarda dal basso verso l'alto.
Un po' più avanti degni di nota ci sono due palazzi quattrocenteschi sopra un piccolo portico, l'unico di via Mezzaterra, il primo costruito dall'antica famiglia dei Crocecalla e il secondo più importante è Palazzo Persico (in uno dei capitelli dei tre bei archi del porticato è ancora leggibile la data 1447 e il nome della famiglia Persicini in lettere gotiche).
"Del palazzo Persico, oggi molto rimaneggiato, rimane solo l'impostazione strutturale che vede il porticato a tre arcate a tutto sesto sostenuto da quattro colonne con capitello a calice e lavorazione a fogliame, terminanti a uncino, caratteristica questa dell'edilizia quattro-centesca.
Solo le due colonne centrali sono originali, mentre quelle esterne sono rifatte in epoche successive." (Augusto Da Ponte)
Dall'incrocio con Via sant'Andrea all'incrocio con Via S. Lucano
A questo punto c'è un incrocio: a destra si apre via S.Andrea che porta verso il Duomo.
Il palazzo d'angolo tra quest'ultima e Via Mezzaterra è il Palazzo Butta Calice la facciata presenta una regolare distribuzione d'aperture rettangolari. Nella parte inferiore un portale ad arco. Nella parte superiore la prima bifora con poggiolo. Si guardi sull'angolo destro una croce in pietra. Dava nome all'incrocio "Cros de cal", cioè Crocecalle, o è stata collocata perché in quell'incrocio vi abitava la Famiglia Crocecalle?
Di fronte a Palazzo Piloni guardiamo ora il Palazzo Prosdocimi, costruito in forme neoclassiche il secolo scorso, recentemente restaurato, oggi sede degli Uffici Anagrafici. Edificio elegante nelle decorazioni a stucco che dividono la facciata in regolari partiture. Originariamente questo era un palazzo rinascimentale che giungeva fino alla parallela via dei Battuti.
Continuando per la via, a sinistra incontriamo Palazzo Pagani che è sede del Provveditorato agli Studi, è un palazzo secentesco , ma con ogni probabilità edificato ristrutturando un edificio più antico.
Così descrive il palazzo A. Da Ponte: "Oggi il recente restauro ha modificato la struttura interna, ma ha dato grande dignità alla facciata. L'impostazione delle aperture sul piano della facciata è cinquecentesca, mentre le varie modanature sono caratteristiche dello stile seicentesco.
La composizione è simmetrica, disposta su tre piani. Sul piano stradale si apre un grande portale dove semplici decorazioni marmoree denotano il passaggio dal gusto rinascimentale a quello barocco, ai lati di questo portale sono collocate delle aperture ad arco a tutto sesto con contorni in pietra e possenti inferriate. La trifora del piano nobile, formata da archi a tutto sesto lavorati a motivi concentrici delimitati da architravi, è l'unica provvista di balcone in pietra, realizzato su ampie mensole di gusto seicentesco. (...) L'insieme compositivo è armonico e di grande eleganza."
Continuiamo il percorso lungo Via Mezzaterra, sulla sinistra sorge un altro bel palazzo seicentesco, il Regozza Longana che presenta una facciata disposta su tre piani principali, in ciascuno dei quali si sono tre trifore "ad arco a tutto sesto centinato e definito da un architrave, di netta impronta seicentesca." (A. Da Ponte)
Al primo piano vi è un poggiolo a forma di pulpito con ringhiere in ferro battuto di stile rinascimentale. Le trifore sono unite verticalmente da una fascia in pietra: elemento architettonico considerato di epoca settecentesca.
Il Palazzo Longana è posto di fronte a Via S. Lucano verso la quale, come dice il Prof. Zanenga nella sua bella guida alla città, converrebbe fare una deviazione per ammirare alcuni palazzi.
Deviazione per Via San Lucano
Uno di questi è il "Reviviscar" o Persico-Piloni , in nome delle due famiglie che se lo contesero (del primitivo palazzo non resta che la facciata perché distrutto da un incendio nel 1933). Fu costruito nel '400, ampliato e abbellito nella splendida facciata alla fine del quattrocento e inizi del cinquecento dalla Famiglia Persico. Con l'edificazione del Palazzo la nobile famiglia voleva "rinascere" dopo la morte prematura dei due figli, da qui forse il nome datogli di "Reviviscar". Era considerato uno dei più grandi e più belli palazzi della città, sapientemente decorato da maestranze locali, abili nel lavorare la pietra. Esempio di palazzo rinascimentale è impostato sul portale centrale con cornice a bugne a taglio di diamante, diviso da due fasce orizzontali decorative scolpite a bassorilievo: la più alta mostra 16 formelle con scolpiti i segni zodiacali, la prima 17 formelle alternativamente lavorate (una lineare e l'altra scolpita a rilievo con soggetti sempre diversi). Nella formella sopra il portale vi è scolpito il nome REVIVISCAR. La facciata presenta al centro sia al primo che al secondo piano una polifora (la prima è formata da sei finestre ad arco) e ai lati due monofore. Si alzano ai lati due altane ricordo delle torrette del palazzetto medievale del '300. Di fronte s'innalza Palazzo "Alpago" (sec.XVI) più semplice, ma non senza interesse nelle strutture architettoniche. Entrambi sono sede dell'Associazione Industriali della Provincia.
Giunti in fondo a questa viuzza si può ammirare, attraverso un Cancello d'ingresso in ferro battuto che merita particolare attenzione, anche Palazzo Doglioni-Dal Mas recentemente restaurato, situato in una bellissima posizione per la vista panoramica che offre sulla valle del fiume Piave.Sul lato nord del cortile, si deve ammirare il basso corpo delle scuderie completamente ristrutturato conservandone le antiche fattezze (su progetto all'arch. Dal Mas).
Qui una strada va verso sud col nome di Via Piave perché si dirige verso Borgo Piave o meglio al Piave e un'altra, sempre col nome di Via S. Lucano, si ricongiunge con Piazza Duomo.
Ritornati in Via Mezzaterra ne percorriamo l'ultimo tratto e al civico 90-92 ci fermiamo ad ammirare un palazzo particolare "Fabio Pagani", recentemente restaurato con tinteggiatura rossa, che presenta diversi ordini architettonici.
Colpisce il primo piano per la bellezza delle finestre in stile gotico-veneziano, il portone principale e le finestre del secondo piano rivelano,invece, caratteristiche rinascimentali.