Da via Santa Croce a Porta Rugo
Dopo uno sguardo a Via 1 Novembre (la continuazione di Via Mezzaterra) caratterizzata quasi completamente da edifici moderni, imbocchiamo Via S.Croce che ci conduce a Porta Rugo.
La pavimentazione di questa via è ad acciottolato, il "cogolà" bellunese che era caratteristico fino agli anni trenta in tutte le vie del centro storico.
"Il lato destro (della via), conserva le antiche nobili strutture. Basse finestre inferriate corrono lungo tutto il porticato creando una atmosfera di borgo medievale." (Zanenga)
Il Palazzo più importante è quello che fa angolo con via S.Maria dei Battuti, detto Sammartini o "Palazzo Doglioni".
"La rossa facciata poggia su alti archi e una serie di slanciate finestre e balconi aumenta la verticalità del palazzo, di tipico gusto lagunare."(Zanenga)
Restauro conservativo del Palazzo Sammartini o "Palazzo Doglioni"
Sono da poco terminati i delicati lavori di restauro conservativo e di consolidamento statico, su progetto dell'architetto Reolon Roberto, per riportarlo agli antichi splendori dell'epoca cinquentesca, con il recupero delle antiche bifore e della loggia sul cortile interno.
Riportiamo la descrizione architettonica del Palazzo da parte dell'Arch. Roberto Reolon:
"Fabbricato d'angolo del fronte destro di Via Santa Croce è caratterizzato da un volume emergente elevato su sei livelli compreso piano terra, mezzanino e sottotetto, visibile da tutto l'arco meridionale della periferia della città. ...
Nella parte di via (Torricelle), antistante la Porta Rugo, che qui si allarga come a formare una piazzetta, l'edificio più notevole è il Palazzo del "Capitano di Giustizia" o Palazzo Nosadani, una delle più antiche fabbriche della città, che si erge sopra quattro colonne con bei capitelli, notevolmente rimaneggiato, lascia ancora intravedere la struttura a trittico molto bella, del sec.XIV.
Porta Rugo
Da via Torricelle (nome che deriva dalle torri e camminamenti che esistevano nelle possenti mura che circondavano la Porta Sud della città) giungiamo a Porta Rugo. L'attraversiamo passando sotto l'arco ogivale e l'area aperta verso l'alto, caratteristiche queste di tutte le porte medioevali, per osservarne la struttura da sud, fuori le mura.
Era questa la porta che conduceva a Borgo Piave e Borgo Prà. Rappresentava la parte meridionale delle strutture murarie della città, costruite dopo il terremoto del 1348.
Col passare dei secoli è stata danneggiata e in parte ricostruita con forme architettoniche proprie dell'epoca dei rifacimenti.
Nel 1622 è stata ristrutturata, ridi-segnandone la facciata dell'ingresso sud con stile seicentesco: doppie lesene verticali e timpano spezzato, mentre sono rimaste le pietre di arenaria di epoca medioevale.
Sulla destra vi è un edificio (visibile nella foto al lato destro) costruito con gli stessi materiali usati per la Porta, ciò fa pensare che si tratti di una delle torri di cui era circondata questa parte della città.
Ricordiamo il dipinto di Domenico Falce (1619-1697) "Veduta di Belluno nel 1690", già analiz-zato nella pagina di storia sul medioevo.
Nel dipinto sono ben visibili le antiche mura settentrionali e quelle meridionali intervallate da una serie di piccole torri, equidistanti secondo una misura determinata dal tiro delle balestre e archibugi.