Il Sentiero del Carbone ("Trui dal Sciarbón") e i luoghi del Vajont

Durata: una giornata intera.
Ambiti disciplinari: scienze naturali (geologia, geomorfologia, flora, fauna), geografia (geologia, geomorfologia, idrografia), storia (archeologia), scienze umane (etnografia).
Classi e livelli scolastici: scuole elementari, scuole medie inferiori e superiori, anche ovviamenti a tutti i turisti.
Argomento ed itinerario: l'itinerario prevede un tempo effettivo di cammino di circa 4 ore ed affronta un dislivello complessivo di circa 400 m.
Le tappe sono: Forcai (800 m.) - imbocco Val Zemola (1.000 m.) - Sentiero del Carbone - Casso (965 m.) - Diga Vajont (740 m.) - Colmo della frana (820 m.).
Dall'alta Val Zemola, dove era prodotto, il "carbon dolce" veniva trasportato a spalla fino al fondovalle. Per rendere più agevole il trasporto nel XVII secolo venne tracciato un sentiero livellato a quota 1.000 m.
Dal 1690 fino al 1913 le portatrici curve sotto il peso della gerla, colma di 40 chili di carbone, passavano su questo sentiero in lunghe e lente processioni scendendo fino alla riva del Piave. Un percorso del passato dunque, ricco di memorie: quasi una traccia esile di un'estinta condizione di fatica e di privazioni.
Questo sentiero riscoperto e ristrutturato, dopo 80 anni di assoluto abbandono, oggi è un semplice, panoramico e piacevole percorso escursionistico che si snoda attraverso uno splendido giardino naturale. Esso domina la valle del Vajont, toccando le rustiche ed austere architetture di Casso.
Il sentiero offre una vasta panoramica sui luoghi (Monte Toc, la diga, la frana, ecc.) della memoria della più grave tragedia naturale causata dall'uomo in Italia.
E' possibile anche effettuare una visita al Centro Visitatori del Parco Naturale delle Prealpi Carniche, che ospita la mostra "La Catastrofe del Vajont, uno spazio della memoria" e una saletta multimediale dove è possibile osservare la ricostruzione grafica dell'evento.
Periodo Indicato: da aprile ad ottobre
Come arrivare: da Longarone si prende la statale 251 e superata la diga del Vajont ed il corpo della frana si raggiunge l'abitato di Erto, dove si può lasciare il pullman. Parcheggi: parcheggio presso l'abitato di Erto, oltre la diga.
Dove sostare: vari punti di ristoro a Longarone centro, oppure al bar locale di Casso; spazi all'aperto per pranzo al sacco.
Equipaggiamento: da media montagna con pedule o scarponcini e quanto necessario in caso di pioggia. Il percorso non presenta alcuna difficoltà.Bibliografia e Sussidi:
Scortegana, U., Zanetti, M.; Escursioni nel Parco Naturale delle Prealpi Carniche; Ed. Cierre, Verona 1997.
Carta Topografica per Escursionisti Tabacco, scala 1:25.000, foglio 021 Dolomiti di Sinistra Piave.