Parte l’Estate Tizianesca 2025: arte, paesaggi e cultura da Treviso al Cadore
Dal 12 giugno al 28 settembre 2025 - 14 città e paesi coinvolti, 20 siti culturali, 4 contesti paesaggistici, 26 studiosi
Da Tiziano e dal Cadore, la rassegna, connettendosi all’iniziativa regionale Terre natie e ad altri progetti di valorizzazione, si allarga ai luoghi di riferimento dei grandi artisti veneti: Giorgione, Canova, Veronese. Nel complesso: 21 conferenze di eminenti studiosi di fama internazionale su importanti opere d’arte e novità scientifiche; esclusive visite guidate e concerti in luoghi d’arte unici; passeggiate ed esperienze di comunità tra sapori e cibo.
Le località coinvolte dall'Estate Tizianesca dal 12 giugno al 28 settembre 2025: Pieve di Cadore, Laggio, Vinigo, San Vito, Nebbiù e Lorenzago di Cadore, ma anche Cortina, Belluno, Vittorio Veneto, Feltre, Treviso, Castelfranco Veneto, Possagno e Maser.
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Parte da Treviso per concludersi il 28 settembre, la ventunesima edizione dell’Estate Tizianesca, la rassegna che da oltre vent’anni propone un approccio diverso ai territori, all’arte e alla fruizione turistica, grazie all’impegno della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, che fin dalla nascita opera promuovendo ricerche, restauri, eventi e attività culturali ispirate alla figura di Tiziano e al suo legame con il Cadore e i territori veneti.
Sotto la guida di Maria Giovanna Coletti presidente della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, con il contributo di un comitato scientifico internazionale e grazie ai tanti importanti partner che la affiancano, a cominciare dalla Camera di Commercio Treviso e Belluno | Dolomiti, l’Estate Tizianesca si è affermata negli anni quale motore di rigenerazione culturale, grazie ai tantissimi incontri con studiosi, mostre, concerti, itinerari e visite, capaci di intrecciare in modo inusuale arte, paesaggio e partecipazione attiva. Un laboratorio diffuso di conoscenza, cittadinanza e valorizzazione del patrimonio di uno dei territori più identitari delle Dolomiti, che ora amplia lo sguardo connettendosi al progetto della Regione Veneto Terre Natie, per intrecciare i percorsi di Tiziano, Giorgione e Canova, e ad altri progetti di valorizzazione di luoghi iconici di grandi artisti veneti come Veronese.
L’edizione 2025 dunque, oltre a coinvolgere le numerose località dolomitiche legate a Tiziano, che nei suoi dipinti faceva rivivere la luce, i colori e le montagne della sua terra - Pieve di Cadore paese natale del Maestro in primis, Laggio, Vinigo, San Vito, Nebbiù e Lorenzago di Cadore, ma anche Cortina, Belluno, Vittorio Veneto e Feltre - coinvolgerà quest’anno anche Treviso, Castelfranco Veneto, Possagno e Maser.
Accanto al promotore Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore, i partner dell’Estate Tizianesca - che vanta il patrocinio della Fondazione Dolomiti Unesco ed è realizzata in collaborazione e con il contributo della Camera di Commercio Treviso-Belluno | Dolomiti – sono: la Regione del Veneto - RetEventi Cultura, la Provincia di Belluno, la Magnifica Comunità di Cadore, il progetto Terre Natie – Tiziano, Canova & Giorgione e Confindustria Belluno-Dolomiti. Tra i sostenitori, BIM-Comuni del Piave e Cortina Banca-Credito Cooperativo Italiano, con la collaborazione di Villaggio Globale International.
La rassegna - grazie alla sua promozione delle eccellenze e dell’inclusività – si inserisce nell’ambito dell’Olimpiade Culturale della Fondazione Milano Cortina 2026. Il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici e valorizzerà il dialogo tra arte, cultura e sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026. Un progetto che intreccia quindi geografie e identità: la pianura veneta intorno a Castelfranco per Giorgione, le colline trevigiane di Maser e le Prealpi venete di Possagno per Veronese e Canova, le montagne del Cadore per Tiziano. Contesti diversi ma uniti da un confronto artistico imprescindibile con la luce e con il complesso nodo acqua-terra che è Venezia. Arte e musica, in particolare, porteranno quest’anno - insieme ad esperienze collettive e sensoriali - a far scoprire al pubblico siti e storie d’arte e cultura unici, grazie al coinvolgimento di eminenti storici dell’arte, studiosi di fama internazionale, restauratori; anche perché, in linea con una filosofia di conoscenza lenta e consapevole, molte conferenze saranno precedute da visite guidate esclusive accompagnati da esperti, per mettere in dialogo opere e luoghi, racconti e comunità. Nel complesso: 21 conferenze, 8 concerti, 4 eventi esperienziali come buone pratiche di comunità, 26 studiosi coinvolti, 14 paesi e città, 20 siti culturali: la Cattedrale, il Battistero e Palazzo Giacomelli a Treviso, il Duomo, il Museo Casa Giorgione e il Teatro Accademico a Castelfranco Veneto, il Museo Gypsotheca Antonio Canova a Possagno, Villa Barbaro a Maser, il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore, la Chiesa Arcidiaconale di S. Maria Nascente e il Forte Monte Ricco a Pieve di Cadore, la Cattedrale di Ceneda, il Seminario vescovile e il Museo del Cenedese a Vittorio Veneto, il Castello di Lusa a Feltre, il Museo Civico di Palazzo Fulcis a Belluno, la chiesa della Madonna della Difesa e la chiesetta di San Rocco a Lorenzago di Cadore, la chiesa di San Giovanni Battista a Vinigo di Cadore.
LE CONFERENZE
Così, per esempio, Juliette Ferdinand grande studiosa dei giardini rinascimentali ci condurrà a scoprire il dialogo tra giardini dipinti e giardini reali nel Veneto del Cinquecento, tanti sono quelli raffigurati nelle opere di Paolo Veronese, nei dipinti di Ludovico Pozzoserrato e Benedetto Caliari, in alcune scene di Tintoretto e inseriti dallo stesso Tiziano nella serie delle Veneri con musicista: fantasia o realtà? Rebecca Civettini ripercorrerà la figura - centrale nella Venezia artistica e culturale del Seicento - del grande storico dell’arte Marco Boschini, autore tra l’altro de La Carta del navegar pitoresco (1660) e de Le Minere della pittura (1664): sarà Boschini a celebrare Tiziano come un “pilota” per le generazioni future.
Ancora: della relazione tra il pittore di Pieve e la Francia, dall’idea al colore, dal Re Sole a Dumas, parlerà Cristina Farnetti; mentre nell’incontro con Melissa Conn direttrice di Save Venice, Gabriele Matino e la restauratrice Enrica Colombini, potremo essere aggiornati sul restauro del Tobiolo e l’Angelo Raffaele di Tiziano alla Madonna dell’Orto a Venezia, e sulle novità emerse; davvero importanti sono poi le interpretazioni proposte da Enrico Maria Dal Pozzolo in merito alla Madonna con il Bambino riportata all’attenzione dall’antiquario Carlo Orsi, opera di Tiziano (e Girolamo Dente): ci sarà da riflettere.
Anche Veronese è al centro dell’Estate tizianesca: dei rapporti tra pittore e committenti e di come questi siano ritratti o si celino nelle sue opere, sotto i santi omonimi o gli stemmi della propria casata, ci parlerà Stefania Mason che è anche presidente del comitato scientifico della Fondazione Tiziano e Cadore, mentre Dal Pozzolo illustrerà la grandissima mostra monografica da lui co-curata, dedicata a Paolo Veronese, autore delle “Nozze di Cana”, da poco inaugurata al Museo del Prado di Madrid.
Ricordiamo gli altri relatori del ricco cartellone di conferenze: Bernard Aikema, Mario Piana, Emanuele d’Andrea, Antonio Genoa, Letizia Lonzi, Rossella Lauber, Francesco Di Mauro, Don Paolo Barbisan, Dulcia Meijers, Matteo Da Deppo, Gloria Manera, Thomas dalla Costa e Maria Agnese Chiari Moretto Wiel; mentre, tra gli accompagnatori illustri nelle viste guidate ai luoghi, non possiamo non ricordare Matteo Melchiorre e Marta Favaron, Carlo Cavalli, Marilena Marchioni, Silvia Bevilacqua e i volontari di Chiese Aperte.
La Presidente Maria Giovanna Coletti: “Un’altra intensa estate parte dunque nel nome di Tiziano e dei grandi artisti di cui questa regione è ricchissima, in vista dei 450 anni della morte del pittore cadorino nel 2026. l’immagine scelta a simboleggiare l’intera edizione è il dettaglio della Presentazione di Maria al Tempio, telero realizzato da Tiziano per la Sala dell’Albergo della Scuola Grande della Carità, divenuta parte delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Un dipinto significativo, che raffigura una comunità raccolta in un paesaggio montano, evocando due valori fondanti della rassegna: la socialità – intesa come incontro, inclusione, dialogo – e il paesaggio, come risorsa culturale e ambientale da comprendere e tutelare.”
Mario Pozza Presidente della CCIAA Treviso-Belluno|Dolomiti: “L’estate Tizianesca realizzata con la collaborazione e il contributo della Camera di Commercio, si snoda quest’anno tra conferenze, concerti ed eventi esperenziali che avranno luogo dai monti alla pianura creando una straordinaria estate per i cittadini e i turisti. A Treviso, gli eventi si potranno seguire in alcuni dei luoghi architettonici più iconici della città e della provincia, da Palazzo Giacomelli, al Museo casa Giorgione, dal Teatro Accademico, al museo Gipsotheca Antonio Canova, scelti, in onore del grande Tiziano, per la loro bellezza e storicità”.
LE BUONE PRATICHE DI COMUNITÀ TRA PAESAGGIO E DEGUSTAZIONI E I CONCERTI
Il programma si arricchisce di passeggiate esperienziali, momenti in cui cammino, ascolto, memoria e gusto si fondono in un’esperienza partecipata e profondamente legata al territorio. Dal centro storico di Pieve, raccontato attraverso suoni e immagini nel progetto “Gente di Montagna”, ai percorsi tra natura e cittadinanza attiva con i ragazzi di Pieve Estate, fino agli appuntamenti dedicati al paesaggio di Tiziano – da contemplare, evocare… e assaporare - o all’immersione nell’arte con tour tra i ripristinati giardini e vigneti con degustazione a Villa Barbaro a Maser, queste iniziative si configurano come buone pratiche di comunità, in cui la cultura si vive a passo lento, in relazione con i luoghi e le persone che vi abitano. Infine i concerti: l’Orchestra Dolomiti Symphonia guiderà il pubblico in un raffinato percorso musicale tra epoche, stili e suggestioni con interpreti di rilievo e in cornici di grande suggestione. Dai grandi nomi del classicismo e romanticismo – come Mozart, Beethoven, Chopin, Schumann e Brahms – ai timbri più moderni di Debussy, Ravel, Piazzolla e Bartok, fino a incursioni nel repertorio jazz e pop, ogni appuntamento si distingue per qualità, varietà e atmosfera.
IL PRIMO INCONTRO CON STEFANIA MASON
“Alla ricerca dell’album disperso: Palma il Giovane nella collezione Sagredo. Un libro, una storia” (Zel Edizioni)-Giovedì 12 giugno 2025 - ore 18.30 - Sala Convegni Palazzo Giacomelli - Treviso
La conferenza d’apertura della rassegna è una vera sorpresa, tanto intrigante e complessa è stata la ricostruzione condotta da Stefania Mason dell’album Sagredo con i Disegni di Palma il Giovane. Un’avvincente indagine tra arte, storia del collezionismo e connoisseurship, che vede protagonisti un nobile veneziano, un collezionista appassionato e un album smembrato e disperso in tutta l’Europa. Cuore della ricerca, Zaccaria Sagredo (1653-1729), figura centrale nel panorama collezionistico veneziano del Settecento che dedicò gran parte della sua vita a costruire una straordinaria raccolta di disegni, nota e ammirata. Tra gli album da lui impaginati con cura, il cosiddetto “Tomo sesto”, dedicato a Palma il Giovane, venne venduto a Londra nel 1764 e successivamente smembrato.
Da qui parte la vera e propria “caccia al tesoro” condotta da Stefania Mason e resa possibile grazie al metodo di catalogazione elaborato dallo stesso Sagredo che ha permesso di rintracciare numerosi fogli oggi conservati in musei europei e americani, collezioni private e sul mercato antiquario. Un’indagine che consente non solo di ricostruire l’album, ma anche di comprendere il gusto e le scelte di uno dei più raffinati collezionisti veneziani.
Stefania Mason, già professore ordinario di Storia dell’arte moderna e direttore della Scuola di Specializzazione in Storia dell’arte all’Università di Udine, è tra i massimi esperti dell’arte veneta del Rinascimento e della storia del collezionismo. Ha curato mostre in Italia e all’estero collaborando con istituzioni come Getty Research Institute di Los Angeles e l’INHA di Parigi.
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