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CHIARA DYNYS_ LO STILE/una mostra site related reinterpreta Piet Mondrian per rivendicare la libertà dallo stile

CS-ITA_Chiara-Dynys

Venezia, Ca’Pesaro - Galleria Internazionale d’Arte Moderna - Press preview, 17 aprile dalle 10.00 alle 12.00

CHIARA DYNYS_ LO STILE - Saluti istituzionali ore 12.00 - Giorni di preview anche dal 18 al 20 aprile ritirando il pass Muve in Contemporanea anche a Ca’Pesaro
Una delle sale a Ca’Pesaro con la mostra di Chiara Dynys “Lo Stile”. Sulla parete:Chiara Dynys, Lo Stile, 2024, pietra vulcanica smaltata e profili metallici, 200 x 130 x 4 cm. In primo piano: Chiara Dynys, Tutto, 2015-2023, fusione di metacrilato, 65 x 40 x 10 cm. Anche lo “stile” rinnegato può reinventarsi nella forma del linguaggio.
Dal 20 Aprile al 15 Settembre 2024, contestualmente alla 60esima Biennale d’Arte di Venezia, le Sale Dom Pérignon di Ca’ Pesaro - Galleria Internazionale di Arte Moderna di Venezia, ospitano la mostra personale di Chiara Dynys “Lo Stile”, a cura di Chiara Squarcina, Alessandro Castiglioni, Elisabetta Barisoni.
Chiara Dynys è una delle più importanti artiste italiane contemporanee, il cui lavoro si è sempre contraddistinto per una particolare attenzione al dialogo con lo spazio storico, sia nella sua dimensione architettonica che in quella discorsiva. In continuità con questa prospettiva, “Lo Stile” è un progetto espositivo site related, pensato appositamente per Ca’ Pesaro. Una mostra, promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia,  di grande potenza visiva, apparentemente provocatoria ma in realtà rivelatrice della centralità nell’arte della forma del linguaggio. In ossequio a una poetica che ha sempre rifiutato qualsiasi definizione stilistica, Dynys reinterpreta la sintesi linguistica del Neoplasticismo fondato da Piet Mondrian (il movimento De Stijl), attraverso una serie di nuovi ambienti immersivi, in cui luce e materia ridisegnano il racconto del reale
Scrive in merito l’artista: «Il riferimento a Mondrian vuole rendere esplicita la mia affermazione che la forma del linguaggio, anche quando lo stile è rinnegato, come nel mio lavoro, è centrale. L’installazione inedita che dà il titolo alla mostra è infatti un’opera ambigua, che intenzionalmente riprende le composizioni dell’artista teosofo ma nel contempo le rinnega, perché è realizzata in pietra e metallo, cioè in materie presenti e resistenti, quel che Mondrian rifuggiva più di ogni cosa. Contrapposti a questa, un gruppo di libri colorati di metacrilato della serie “Tutto”, fornisce ulteriori spunti sulla mia particolare e contraddittoria idea di stile, mentre la seconda grande sala è interamente occupata dall’installazione “Gate of Heaven”, dove lo scheletro luminoso di una grande porta sembra derivare dalle curve, altrettanto luminose, che si diffondono sul pavimento secondo l’andamento delle onde gravitazionali dell’universo». Così, la visione ravvicinata nel tempo e nello spazio di questi tre lavori, parla di uno “stile” che può tranquillamente rinnegarsi, ma per rinnovarsi: tutto diventa “stile”, se il linguaggio disparato con cui lo si esprime riesce a diventare forma.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Nomos Edizioni, con testi dei curatori e un contributo critico di Angelo Crespi.

Chiara Dynys è una delle più rilevanti artiste italiane contemporanee. Ha partecipato a numerosi progetti espositivi in Italia e all’estero. Tra le più importanti istituzioni che hanno ospitato il suo lavoro si ricordano il Musée d’Art Moderne di Saint-Étienne (1992), il Centre d’Art Contemporain di Ginevra (1996), il CIAC - Centre International d’Art Contemporain di Montréal (1997), la Städtische Galerie di Stoccarda (1999), il Museo Cantonale di Lugano (2001 - 2015), la Quadriennale di Roma (1986 - 2005), il Bochum Museum, Bochum (2003), il Kunstmuseum di Bonn (2004), il Wolfsberg Executive Development Center, Wolfsberg (2005), lo ZKM- Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlsruhe (2005 - 2012), il Franz Gertsch Museum, Burgdorf (2007), lo Spazio -1, Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, LAC, Lugano (2012), Arkhangelskoye – VII Moscow Biennale, Mosca (2017); ICAE Armenia, Yerevan (2018), il MASI di Lugano (2018) e musei italiani come il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (2005 -2023), il Museo del Novecento di Milano (2012), la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma (2013), il Museo Correr di Venezia (2019), Villa e Collezione Panza di Varese (2009 – 2021), il Museo MA*GA di Gallarate (2022).
A tutt’oggi sono visitabili “Over nature” presso Palazzo Maffei Casa Museo a Verona, “Enlightening Books” presso il Quirinale, Roma in occasione di “Quirinale Contemporaneo” e “Sante subito e fiori” presso Archivio Vincenzo Agnetti, Milano. L’installazione site specific “Enlightening Grimoires” è una donazione permanente al MUVE, allestita presso il Museo Fortuny, Venezia, Chiara Dynys partecipa, inoltre, alla prima edizione di “Reggia Contemporanea”, curata da Cristina Renata Mazzantini e da Angelo Crespi, presso la Villa Reale di Monza.

Si ringrazia:  SEA Aeroporti di Milano, BERENGO STUDIO, FONDAZIONE BERENGO, BUILDING, CERVINO28 Art Studio. STUDIO BLU, ROSETO, DANZO INDUSTRIA GRAFICA. Un rigraziamento speciale a: Elisabeth e Giulio Buono Wilhelm Rall

Ufficio Stampa Chiara Dynys
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