Ultimo evento ESTATE TIZIANESCA: Sylvia Ferino "I selfie" di Sofonisba Anguissola /Grande successo Teatro di Cittadinanza di Mattia Berto
il 3/9 a Palazzo Fulcis con la studiosa Sylvia Ferino Pagden già direttrice della Gemäldegalerie del Kunsthistorisches Museum di Vienna
Straordinario successo e partecipazione alla performance finale del Teatro di Cittadinanza di Mattia Berto “Venezia incontra il Cadore” - tantissimi i partecipanti all’emozionante promenade-processione sul Monte Ricco a Pieve di Cadore, in un evento collettivo di rigenerazione e riconnessione dei territori.
L’Estate Tizianesca 2024 (già oltre 2700 i partecipanti all'evento) si prepara al suo ultimo appuntamento con l’attesa conferenza di Sylvia Ferino Pagden su “I selfie di Sofonisba Anguissola (e di altre donne pittrici)” - in programma il 3 settembre alle ore 18.00 al Museo Civico di Palazzo Fulcis a Belluno - quando sono ancora negli occhi e nel cuore le suggestioni infinite e l’entusiasmo per la partecipata performance conclusiva del Teatro di Cittadinanza di Mattia Berto “Venezia incontra il Cadore”, che domenica 25 agosto ha inondato di gioia Pieve di Cadore, tra i sentieri, i pendii e la storicafortificazione di Monte Ricco: una scenografia ideale per un’emozionante esperienza collettiva itinerante di riappropriazionee riconnessione di luoghi, territori e comunità che ha visto partecipare oltre 180 persone tra adulti, ragazzi, residenti eturisti.
Veneziani e cadorini insieme soprattutto, per riallacciare il legame tra due territori storicamente connessi e intrecciati – la Serenissima e il Cadore sua fondamentale risorsa di legname – e riconnetterli nonostante l’apparente diversità di natura e destino, alla luce di situazioni, fragilità e sentire comuni.
Una promenade-processione con una serie di stazioni definite da testi, canti, composizioni e quadri di corpi nel paesaggio, preparata attraverso un laboratorio di due giorni; un momento di grande condivisione collettiva grazie alla ritualità del teatro, per far rivivere e ridare funzioni a un tessuto paesaggistico complesso nell’ambito del pluriennale progetto RI.CA.MO-Rigenerazione Culturale e Artistica di Monte Ricco, sostenuto dalla Fondazione Cariverona.
“Domenica a Pieve di Cadore è avvenuta una straordinaria epifania” ha commentato Antonio De Rossi, direttore dell’istituto di Architettura alpina del Politecnico di Torino e curatore del progetto pluriennale RI.CA.MO.
“Il Teatro di Cittadinanza di Mattia Berto ha dato vita a una processione che ha letteralmente rispazializzato e risemantizzato Monte Ricco e i fianchi della montagna. Da tempo pensiamo a Monte Ricco come una straordinaria piattaforma e dispositivo di sperimentazione e rigenerazione a base storico-culturale, luogo di incontri metamontano e intergenerazionale tra l’alpe e le pianure, che attraverso pochi gesti e atti fisici può trasformarsi in un gran teatro montano”.
“I giorni di lavoro al Forte di Monte Ricco sono stati un'incredibile palestra umana” spiega invece Mattia Berto attore, regista,direttore artistico e formatore teatrale.”
“I partecipanti – dice Berto - si sono dati con grande generosità, raccontando di lorostessi e dei luoghi che amano e vivono. Fin da subito Veneziani e Cadorini hanno deciso di condividere questo viaggio con la comunità e per la comunità. La performance di Domenica è stata testimonianza di quanto sia necessario coltivare un lavoro di ripensamento del territorio con il coinvolgimento della cittadinanza, un processo che richiede dedizione, cura e tempo. La partecipazione fa ben sperare, e sarò felice di coltivare questo nuovo presidio del Teatro di Cittadinanza in Cadore anche nel futuro, sempre convinto che insieme si possono fare grandi cose"
“L’EstateTizianesca sta per finire – ricorda Maria Giovanna Coletti, Presidente della Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore – ma fino all’ultimo continua a offrire nuovi stimoli e a sorprendere. I luoghi di Tiziano sono pregni degli echi e delle sedimentazioni di un passato d’arte e cultura e questi continuano ad essere gli strumenti vincenti per dare valore, funzioni e identità al territorio in cui viviamo e al suo paesaggio unico”.
A Belluno, martedì 3 settembre, la ex direttrice della Gemäldegalerie del Kunsthistorisches Museum di Vienna e già Rudolf Wittkower-Professor alla Bibliotheca Hertziana di Roma, Sylvia Ferino Pagden segnerà con la sua conferenza la conclusione della rassegna tizianesca promossa dalla Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore con la Magnifica Comunità di Cadore e il fondamentale sostegno della Camera di Commercio di Treviso-Belluno Dolomiti e le partecipazioni di Enti, Istituzioni pubbliche e di privati.
Sylvia Ferino Pagden presenta Sofonisba Anguissola, prima donna pittrice, soffermandosi sul significato che i suoi tanti autoritratti avevano assunto in piena età rinascimentale - in un ambiente professionale totalmente maschile - e di come oggi possano essere intesi in una rilettura della creatività femminile.
Oggi i numerosi autoritratti di Sofonisba Anguissola (1532/35 -1625) sono considerati tra le opere più significative di tutta la sua produzione. Il suo volto diventa così una sineddoche dell'intero suo lavoro, in quanto identificazione della sua vita con la sua produzione artistica. Come prima donna pittrice in Italia, poteva contare su pochi modelli e, pertanto, i suoi autoritratti giocano un ruolo particolare rispetto alle concezioni e ai pregiudizi dell'epoca sulla creatività femminile, diffusi già a partire dalle biografie di Giorgio Vasari. Una riflessione sulla cultura odierna dei selfie, in cui si attribuisceanche alle donne una particolare creatività,potrebbe offrire inedite prospettive di lettura
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