In queste nuove opere, la pittura di Rhut Maldonado Tinoco si arricchisce di nuova linfa: diventa più simbolica e il disegno più ricco di elementi fantastici.

C’è qui, mi sembra,  un’evoluzione ad una pittura insolita, più magica e fantasiosa, una narrazione come di favola e quasi un po’ surrealista (alla Magritte) nella trasposizione delle  cose nella tela con funzioni diverse da quelle reali, ma che hanno significato più ampio e attingono nel profondo dello spirito. L’arcobaleno è simbolo di unione amorosa.

Anche altri pittori (Endara Crow) giungono in quel periodo a tali esiti linguistici, ma quelli della nostra pittrice sono più dolci e aggraziati, in virtù del suo essere donna.

Rhut in questi dipinti interpreta il mondo andino con uno sguardo spoglio di senso critico, dipinge una favola che sa di storia.

C’è la narrazione della conquista con uso di immagini sovrapposte, incastonate senza toni traumatici. 
Questi quadri dallo sfondo storico (l’unione tra Europa e America e lo scambio ineguale) sono anche autobiografici e rappresentano il felice incontro tra due continenti.
Sono questi dei dipinti ricchi di poesia.