La donna

La donna

La creazione

Intima fusione con la natura: la creazione dell'uomo e della donna

Non è strano che la nostra pittrice si rifaccia ad elementi iconografici, cromatici e simbolici della cultura andina.
In genere vedremo che Ruth dipinge preferibilmente le donne, perché più vicine alla terra e alla natura, più empatiche, in grado di aiutarsi l’una con l’altra, ma anche malinconiche e nostalgiche, come l’autrice stessa che soffre di nostalgia per la propria terra tanto da ritornarvi ogni anno.

In questi ultimi due quadri si vede lo stretto legame tra la terra e la donna, la terra e la vita e l'importanza della donna nel creato. Cosa spesso e volentieri dimenticata e trascurata dalle società maschiliste.
Qui come in molti altri quadri troviamo un chiaro riferimento alla cultura andina e in particolare al culto della PachaMama, una sorta di Madre Natura, Madre Cosmica e Viva.

L'essere umano che comunica con la natura è un essere umano che conosce la verità, che comprende e che vive con maggior semplicità.

Metamorfosi e simbolismo sempre più forte

Col trascorrere degli anni, i suoi quadri diventano più simbolici e si arricchiscono di figure che rappresentano una sorta di metamorfosi tra essere umano e animale, tra uomo e mondo vegetale.(es.: ghepardo), alcuni quadri che potete vedere qui di seguito sono indicativi di questo stretto rapporto.

L’ispirazione deriva dal territorio antropologico, dalla sua terra andina e da qui l’iconografia che intreccia figure umane, animali e piante.

Rispetto alle fasi precedenti i colori si affievoliscono e i tratti somatici sono sempre più vicini a quelli europei, pur rimanendo lei attratta e legata al tipico lineamento indigeno. 

Il Ghepardo: sembra la metamorfosi della donna che lasciata la patria cambia (cambiamento profondo che viene dal di dentro) nonostante la nostalgia e quindi nonostante la volontà di restare sé stessa, l'artista è cambiata come sono cambiate le fisionomie dei soggetti ritratti ....

Ma l’autrice trova in sé stessa la casa e il mondo che ha lasciato, anzi lo ricrea dentro di sé e lo descrive nella sua pittura. E da qui il simbolo ricorrente della conchiglia in tutti i dipinti di questo periodo.

Conchiglie che adornano il capo, i capelli, il collo, ma anche presenti nello spazio attorno alle figure!

In realtà, nei riti e nelle cerimonie andine, proprio le conchiglie giocano un ruolo importante, maneggiate da curanadere e curanderi.

La conchiglia è anche il simbolo del primo alito di vita, simbolo della nascita, della generazione, del guscio che protegge.
Venere e Visnu sono figure entrambe legate a questa funzione di conservazione/trasmissione della vita e la conchiglia è infatti il simbolo che tradizionalmente appartiene loro.
Gli opposti insieme, nel senso che la conchiglia è anche tomba, che conserva le ceneri dei nostri corpi mortali.
E’ possibile ritrovare la conchiglia in tutte le sculture del Medioevo dedicate al pellegrino. La conchiglia è anche il simbolo del pellegrinaggio.

Forse per Rhut la conchiglia significa il vuoto, il nulla, l'assenza?

"Quando si è sentito nella pelle
il vento che viene dall’oceano,
quando si è sentito penetrare nella pelle
la sabbia e l’odore del mare,
l'acqua e il sale che porta con se il vento,
e il sole che ti brucia la pelle...
gli odori d’altri mari ... di altri oceani,
il calore d’altro sole in altra spiaggia
non si possono sentire,
perché la pelle rimpiange del passato
gli odori, i sapori e dei ricordi
di quella spiaggia… di quel mare,
di quel sole sulla pelle.
e ci si sente triste al pensare di dimenticarli
perchè si è lontana
e si allontana il ricordo nel tempo.
"

Poesia di Rhut Maldonado Tinoco

Le sue tele, dunque, si riempiono di conchiglie e di perle (il loro seme prezioso), sparse un po' dappertutto; la conchiglia è il simbolo della casa, del proprio mondo e lei, Rhut, porta con se il proprio mondo e lo conserva dentro la conchiglia che è vita e morte allo stesso tempo.
L’anima o meglio lo spirito della conchiglia è la perla, un frutto preziosissimo e i quadri di Rhut sono cosparsi di perle.

Due dipinti del 2007 sul tema della convivenza

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