Tiziano torna a casa
Tiziano torna a casa
"L'ultima stagione" in 60 capolavori
di Toni Sirena (Corriere delle Alpi, 18 gennaio 2007)
La grande mostra del Cadorino
L’esposizione in più sedi: Palazzo Crepadona, Palazzo Cosmo a Pieve e la Magnifica.
Ventuno i dipinti di Tiziano più quaranta opere di scuola e una serie di documenti inediti.
Tre opere attribuite al grande Maestro del Rinascimento
Dipinti provenienti dai principali musei di tutto il mondo
Un ritorno alla grande, quello del grande Tiziano. Per la prima volta, dopo oltre 500 anni dalla nascita (1490 ca-1576) il più illustre cadorino di tutti i tempi si ripresenta in Cadore e a Belluno con una mostra destinata a diventare uno dei principali eventi internazionali del 2007. Sessanta capolavori che lasceranno il segno, e che presenteranno per la prima volta in maniera organica «l'Ultima stagione» (questo il titolo della mostra) del maestro del Rinascimento. L'ultima stagione della sua lunga vita, s'intende: quando, già anziano, gli si appanna la vista e le mani gli tremano, ma continua a operare, dipingendo con le dita più che con i pennelli.
La mostra si aprirà il 15 settembre per chiudersi il 6 gennaio 2008, nelle sedi di Palazzo Crepadona di Belluno e di Palazzo Cosmo di Pieve di Cadore.
L'allestimento è di Mario Botta, che ha allestito anche la mostra sul Mantegna a Padova, in una sede simili a quella di Palazzo Crepadona.
Il lavoro di preparazione ferve. Al momento è assicurata la presenza di 21 opere del Tiziano, una quarantina della sua bottega veneziana, 6 grandi disegni.
Ma probabilmente il numero delle opere risulterà alla fine ancora maggiore.
Vengono da tutto il mondo:
Musei Vaticani, Uffizi e Palatina di Firenze, Prado, Ermitage (con cui la Provincia di Belluno aveva avviato una consolidata collaborazione in occasione della mostra su Ippolito Caffi), Gallerie Borghese e Pamphili di Roma, e ancora l'Escorial, il Gemäldegalerie di Dresda, e altri ancora.
Il comitato scientifico, presieduto da Lionèllo Puppi, è di grandissimo prestigio, e si avvale della collaborazione di esperti di assoluto rilievo.
Gli ultimi 10-15 anni di vita sono quelli in cui il Tiziano riorganizza la bottega, ma anche ritorna in qualche modo alle radici firmandosi Titianus Cadorinus.
Un rapporto, quello con il Cadore, che non abbandonò mai. Lo dimostreranno anche i numerosi documenti autografi, le carte d'archivio e il carteggio esposto in mostra (a Pieve di Cadore, nella Casa di Tiziano l'Oratore oppure nel palazzo della Magnifica, la sede non è stata ancora decisa con precisione) che attestano la continuità delle relazioni, non solo artistiche, con la sua «piccola patria» d'origine.
Perché Tiziano svolge anche attività commerciali, chiede il pagamento del legname fornito, tratta l'acquisto di abitazioni sull'asse tra Venezia e il Cadore.
Un aspetto ancora poco conosciuto, ma che arricchisce il ritratto umano del grande pittore, noto per la organizzazione manageriale che impresse anche alla sua bottega, coinvolgendo familiari e collaboratori. Si può dire che fu tra i primi ad applicare e rivendicare il «diritto d'autore», in particolare nella fase più matura, concedendo a pagamento a pochi incisori il diritto di trarre stampe dalle sue opere più celebri. Dei dipinti di maggiore successo ricavò repliche e varianti, talvolta direttamente, altre volte affidandole ai collaboratori e autografandole dopo alcuni interventi personali. .
La complessità e l'organicità della mostra non è l'unico motivo di grande interesse. Per la prima volta verranno infatti esposti tre inediti, cioè tre opere riconosciute dal comitato scientifico al Tiziano e che finora erano state attribuite alla sua scuola.
Si tratta di dipinti che vengono da collezioni private: due da Lugano, la terza da un collezionista russo individuato dalla direttrice dell'Ermitage di San Pietroburgo.
A Palazzo Cosmo di Pieve di Cadore un altro motivo di grande interesse: verranno
esposti due Tiziani e un Tintoretto. Un confronto, per così dire, «ravvicinato» tra i due artisti attraverso i ritratti che fecero della stessa donna, l'amante dell'Aretino, giunto a Venezia dopo il Sacco di Roma del 1527 che diventerà stretto amico del Tiziano e contribuì in maniera decisiva, insieme a Ludovico Dolce, a farlo conoscere e a renderlo celebre.
Alle sedi espositive fisse si affiancheranno, lungo tutto il periodo dell'evento, altre iniziative, come gli intinerari cadorini sul territorio, nei luoghi dove si trovano opere del Tiziano (affreschi e quadri ci sono in molte chiese, prima fra tutte l'Arcidiaconale di Pieve).
Ancora a Pieve di Cadore si terrà un convegno sull'evoluzione pittorica del Tiziano dalle prime alle ultime opere. L'impostazione della mostra è originale:
i riflettori sono puntati sulla relazione tra l'opera del Tiziano e il territorio in cui è nato e cresciuto.
I Musei
Scambi e collaborazioni dal Louvre all'Ermitage dagli Uffizi al Correr
Decine le collaborazioni: Milano, Pinacoteca Ambrosiana; Ascoli Piceno, Pinacoteca; Bologna, Pinacoteca; Firenze, Galleria Palatina; Busto Arsizio, collezione Candiani; Venezia, coll. Foscari; Treviso, Museo Civico; Roma, Gallerie Borghese, Doria Pamphili, Colonna, Spada; Firenze, Uffizi; Lorenzago, coll. privata; Venezia: Museo Correr, Archivio di Stato, Marciana. Stoccolma, National Museum; Cincinnati, Art Museum; Detroit, Institute of Art; Dresda, Gemaldegalerie; St. Louis, Missouri Art Museum; Londra, National Gallery; Leeds, Collezione Duca di Harewood; San Pietroburgo, Ermitage; Kromerize, Arcivescovile; Washington, National Gallery; Copenhagen, Museum fur Kunst; Boston, Museum of Fine Arts; Detroit, Institute of Arts; El Escorial, Monastero e Nuevos Museos; Lille, Musée des Beaux-Arts; Sibiu, Museo Brukental; Siviglia, Museo de Bellas Artes; Girona, Museo de Bellas Artes; Chicago, Art Institute-Propert-Barber Welfare Foundation; Chambery; Madrid, Frado; Ausgburg, Rathaus; Bayonne, Musée Bonnat; Càmbridge, Fitzwilliam Museum; New York, Pierpont Morgan Library; Parigi, Louvre; Chatworth; Devonshire coll.; Londra, British Museum.
Esperti di tutto il mondo.
Curatore Lionello Puppi di Ca' Foscari di Venezia.
E’ un comitato scientifico di grande spessore culturale a curare la mostra sul Tiziano.
Ecco le collaborazioni scientifiche:
Lionello Puppi (curatore, professore emerito dell'Università di Ca' Foscari di Venezia),
Irina Artemieva (Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo), Andrea Emiliani (Accademia Clementina di Bologna), Gabriele Finaldi (direttore aggiunto Museo. del Prado di Madrid),
Augusto Gentili (Università di Ca' Foscari), Hilliard Goldfarb (Museo d'Arte di Montreal, Canada),
Giovanni Morello (Biblioteca Vaticana), Raffaela Morselli (Università della Calabria),
Carlo Perdetti (storico dell'arte tra i maggiori esperti di Leonardo da Vinci), Grigore Arbore Popescu (Centro Nazionale Ricerche), Giandomenico Romanelli (direttore dei Musei Civici di Venezia), Annamaria Spiazzi (Soprintendente per il Patrimonio storico artistico ed etnoantropologico delle province di Treviso, Belluno, Padova e Venezia), Claudio Strinati (Soprintendente Speciale Polo Museale Romano). .
A tessere la trama delle relazioni scientifiche tra studiosi, esperti, musei e istituzioni culturali, è stato soprattutto il curatore, Lionello Puppi, incaricato dalla Provincia di Belluno.
(Dal il "CORRIERE DELLE ALPI" pag. 18 e 19 di giovedì 18 gennaio 2007)
Articolo di Toni Sirena.