Valbelluna - Assegnati i premi del concorso letterario «Sospirolo tra leggende e misteri»
Tra i giovani hanno vinto Giacomo Tartini di Castelfranco e la classe quinta della scuola primaria di Bolzano Bellunese, tra gli adulti Paolo Banfi di Bassano del Grappa. Numerosi i segnalati.
Al Centro civico di Sospirolo si è svolta questa mattina alle 10.30 la cerimonia di premiazione del concorso letterario «Sospirolo tra leggende e misteri» organizzato dalla Pro loco «Monti del Sole»” e dal Comune di Sospirolo nell’ambito dell’evento «Veneto, Spettacoli di mistero». La giuria era composta dalla presidente Antonia Arslan, autrice di fama internazionale e cittadina onoraria di Sospirolo, oltre che da Alba Barattin, Rosetta Girotto Cannarella, Gianluca Da Poian e Nicola De Toffol; segretario non votante Federico Brancaleone.
Quest’anno il concorso era incentrato sul tema del fuoco e, più in particolare, traeva spunto ancora una volta dalla tradizione sospirolese del “Brusa la vecia”, comune a molti territori vicini, ma che a Sospirolo molte associazioni locali puntualmente allestiscono ogni anno a metà Quaresima, a partire da inizio anni ‘80.
I testi ricevuti sono stati 81 in totale per le due sezioni in gara. A trionfare nella categoria giovani due testi ex aequo: «Due cuori e un falò» di Giacomo Tartini di Castelfranco Veneto di 12 anni – dove un libro strappato al fuoco diventa simbolo di libertà e motivo di ritrovati affetti – e «La fenice che si credeva un corvo» della classe quinta della scuola primaria «Gregorio XVI» di Bolzano Bellunese, guidata dall’insegnante Paola Zambelli: qui si rievoca il mito della fenice, misterioso uccello che rinasce dalle proprie ceneri. Segnalati «Dialogo sul fuoco» di Luca Elasdi e «La luce del mio cammino» di Ginevra Pomarico , entrambi della 3^A della scuola secondaria di primo grado «Giorgione» di Castelfranco Veneto, guidati dall’insegnante Silvia Lovisetto.
Vince per la sezione adulti «Un camino sul Carso» di Paolo Banfi di Bassano del Grappa, che rievoca una drammatica situazione attuale: l’emigrazione clandestina, ambientandola in un’osteria di confine sullo sfondo di un Carso desolato, con fuoco acceso, simbolo di accoglienza e calore umano.
Diversi i segnalati: «Epimeteo» di Mario Zangrando di Conegliano, «Vite disancorate» di Loretta Casagrande di Cison di Valmarino, «Il fuoco della fratellanza» di Danila Barel di Cappella Maggiore; segnalazione speciale per «Il fuoco spento» di Umberto Gasparoni di Sandrigo, di 92 anni.
A portare in scena i racconti vincitori l’attrice Cristina Gianni, con accompagnamento musicale di Luciano Tonni. A patrocinare l’iniziativa c’erano Regione Veneto, Provincia di Belluno, Unpli Belluno e Veneto, associazione culturale «Il Veses», latteria sociale di Camolino, Unione Montana Valbelluna, Ana Sospirolo.